venerdì 30 luglio 2010

Paletti

Oggi possiamo mettere un primo paletto, perchè ci sono certi avvenimenti capaci di farti sentire che un tempo lascia il passo ad un altro.
(Vabbè la sto facendo, come al solito, grossa...)
Mi sono accorto mentre inveivo in italiano contro un idiota di autista del toka toka che la luna di miele era finalmente finita.
Per un attimo non ho sopportato il fatto di essere guardato come se fossi un alieno, che qualcuno ridacchi alle mie spalle, che il marciapiede non ci fosse e che al bordo della strada un fiume di acqua putrida corresse veloce e che dovessi per forza attraversarla con i miei sandali, che fossi tutto bagnato a causa della pioggia di stravento, che l'autista non si fosse fermato dove gli avevo chiesto e che tutto debba essere così maledettamente disorganizzato e non funzionale.
Dico: finalmente, perchè saper apprezzare nonostante le difficoltà è prova di maturità. Vediamo se ne sarò capace...

lunedì 26 luglio 2010

Tra una corsetta e l'altra

Oggi, finita la mia giornata lavorativa, sono andato a farmi la mia solita corsetta. Sulla strada del ritorno poi mi sono fermato a parlare con alcune guardie che sorvegliano le case qui intorno e infine mi son seduto a prendere un po' di the in una casa di musulmani.
Il discorso era sulle donne e il mio amico mi spiegava:

"La donna non deve parlare troppo e farti venire mal di testa. Se le dici che deve stare lì, lei deve stare lì. Se non ha il permesso non può fare quello che vuole. Sai, ci sono certe che invece non stanno mai zitte e se tu dici loro: vai su, loro vanno giù; vai di qua, lei va di là! Non si può andare bene così. La donna deve comprendere quello che voglio e fine".
Io lo ascoltavo in silenzio e alla fine ho semplicemente detto che da noi le cose sono un po' diverse... Lui ha infatti confermato che i matrimoni misti non possono certo funzionare...
Il the però era buono e il tipo nonostante tutto simpatico.

Improvvisamente passa una delle nostre macchine piene di militari sopra e il nostro Chico alla guida.
Subito mi spiegano che hanno finalmente preso il ladro che da diverse settimane rubacchia qui da noi. Chico l'ha visto per l'ennesima volta e stufo ha chiamato alcuni militari qui vicino. Questi sono arrivati, hanno accerchiato il ladro che tentava di fuggire e dopo averlo preso lo hanno massacrato di botte... Dopo averlo caricato sulla macchina lo stavano portando alla polizia.
Il ragazzo veniva a rubare qualche banana e qualche cosetta che trovava in giro (un bidone, qualche tubo...). Ora chissà se è ancora vivo...

Storie di vita quotidiana...

venerdì 23 luglio 2010

Afropessimismo/2

"Siamo qui a portare uno sviluppo che non vogliono. I tempi e l'organizzazione sono nostri, non loro. In fondo non gliene frega un cazzo... Bisognerebbe smettere tutto il flusso di soldi degli aiuti e lasciarli nella merda per un po' e forse così si organizzano da loro. Come diceva De Andrè, no? Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori..."

L'Afro-pensiero che ho raccolto oggi da un giovane cooperante con qualche anno di esperienza.

sabato 17 luglio 2010

Una notizia da Gennaro

Ma allora devo tornare per votare di nuovo il presidente della Regione Piemonte? mi fanno fuori il Cota? Ora poi che siamo all'agonia del Cesare... non vorrei mai...

A parte le schifezze della nostra politica interna (mi consolo con il narcotraffico della Guinea Bissau) volevo pubblicare un post apparso sul blog del mitico Gennaro Carotenuto. Il tema riguarda l'isola di Haiti e anche se non c'entra direttamente con questo blog sono rimasto colpito dalla notizia.


Haiti, bilancio di un disastro a sei mesi dal terremoto

A sei mesi dal terremoto l’isola di Toussaint L’Ouverture (il giacobino nero, l’ex-schiavo protagonista della lotta per l’indipendenza del primo stato nero al mondo a fine ‘700), è ancora una montagna di macerie. Qualcuno le ha calcolate, 20 milioni di metri cubici di macerie, ma nessuno sa, o vuole, rimuoverle a meno di non comprare pezzo per pezzo quello che resta di Haiti. A sei mesi dal terremoto che ha causato 222.570 vittime (300.000 secondo fonti altrettanto autorevoli) in uno dei luoghi ambientalmente più difficili al mondo, Haiti denuncia di trovarsi in un contesto di quasi occupazione militare straniera di fatto. Non è la prima della sua storia difficile, ma le migliaia di militari stranieri (fino a 20.000 i marines) sono lì con uno scopo preciso: assicurare la spartizione tra le multinazionali di quel che resta del paese.

venerdì 16 luglio 2010

Dialoghi intorno a Bissau

Oggi parlavo con un giovincello ospite dei missionari qui. Il discorso all'inizio è finito su questioni politiche. Commentavamo le foto che abbiamo ieri sera della città di Bissau prima dell'indipendenza (ne ho pubblicata qualcuna nella sezione foto): sembrava una città di una ridente riviera turistica. Ordine e pulizia. Impressionante se si pensa a come è ridotta oggi... ma certo mica si può fare lo scambio "ritorno al colonialismo" per un po' di ordine in più... ;)

In queste foto per esempio si vede la bella pizza del palazzo del governo prima del 1973 e dopo il palazzo oggi sventrato dalle bombe con i fori dei proiettili...

Lui mi diceva che non sopporta i portoghesi perchè durante la guerra di indipendenza hanno ucciso dei suoi parenti.

Poi mi ha tirato in ballo il conflitto in Medio Oriente e la questione dei Palestinesi che son tutti terroristi. Beh ovviamente non mi son tenuto e gli ho fatto una testa così sulla genesi del conflitto e la politica di apartheid degli israeliani di oggi.

Da lì siamo poi finiti a parlare dell'Europa. Mi colpisce sempre vedere la faccia che fanno quando dici loro che molte persone da noi sono atee e non mettono piede in nessuna chiesa. Ti guardano molto stupiti e scuri in volto, quasi increduli...

domenica 11 luglio 2010

Stagione delle piogge/3

Per continuare la striscia sui comportamenti dei giovani guineensi durante le piogge beccatevi sto video. Fa scassare!

http://www.youtube.com/watch?v=9LabgpQnWus

giovedì 8 luglio 2010

L'Africa in pista/1

Facciamo un esperimento.

D'ora in poi quando mi sentirò preso dalla serietà del momento vi smarronerò con questa roba: ho deciso che per approfondire qualche riflessione sull'Africa e lo sviluppo andrò a riprendermi un libretto che avevo comprato un paio di anni fa su questo tema. Senza alcuna pretese di esaustività e sistematizzazione proporrò qualche passaggio e qualche pensiero.

L'autore è Jean-Leonard Touadi ed il titolo è "L'Africa in pista".

Se qualcuno vorrà contribuire sarà molto ben accetto!

Magari qualche passaggio del libro aiuterà a prendere le distanze da due trappole, quelle che l'autore chiama "neo trionfalismo panafricano naif" (africani tutti buoni yè!) da una parte e dal famoso "afro-pessimismo" dall'altra (sti qui non andranno mai da nessuna parte!).

Parliamo di Africa e di Afriche.

Al singolare perchè nasce proprio da quando avviene l'irruzione degli altri, ossia nasce sulle navi dei negrieri. Africa perchè ha in comune un passato storico a partire dal XVI secolo ma ha anche un destino comune: dovrà trovare le strade per esprimersi come soggetto unitario di fronte
alle sfide della globalizzazione.

Al plurale perchè ci sono le mille culture ognuna diversa e particolare. Le differenze geoambientali, le differenze legate alle influenze subite (non solo con l'Europa ma anche con il mondo arabo e indiano).

Proviamo a far questo percorso consapevoli che l'idea dello sviluppo è morta. Come dice Mohammed Sid Ahmed "è finita, il dialogo Nord-Sud è morto come il conflitto Est-Ovest. Non c'è più linguaggio comune, si è esaurito perfino il patrimonio lessicale necessario per esprimere questi problemi. Sud, Nord, Terzo Mondo, liberazione, progresso, tutte queste parole non
hanno più senso".

Oggi il sistema-mondo è una struttura polarizzata tra Centro e Periferia attraverso la subalternizzazione delle economie dell'America Latina, Africa e Asia da parte dell'economia egemone. Il "Sud" è nato, quindi, da un'operazione d'espansione imperialista su base economica, una specie di inserimento coatto nella modernità economica degli altri e per gli altri che i popoli africani non hanno mai potuto negoziare. Questo è il peccato originale!

Non hanno potuto negoziare... mi piace questo passaggio.

mercoledì 7 luglio 2010

Ah Guiné Guiné...

Oggi un vigile urbano stava dirigendo il traffico nel centro di Bissau.
Sopraggiunge una macchina lussuosa con scorta e il vigile la ferma così come richiede il suo lavoro.
Il ragazzo a bordo, rampollo di un politico locale, si indispettisce e chiama al cellulare una squadraccia di militari per punire i vigili urbani.
Questi arrivano e pestano i malcapitati. Sembra che uno sia stato addirittura ucciso...
E i colpevoli non possono essere giudicati se non dal tribunale militare (cioè non succederà nulla).
Sembra incredibile ma questo è lo stato delle cose in Guinea Bissau.
Il potere militare è al di sopra di tutto.
Ah Guiné Guiné...

martedì 6 luglio 2010

Manca solo una cosa...

Vero, sembra che scriva sempre di cose extra-lavoro, ma ammetto che mi sto impegnando nelle varie cose che ho da fare! Però è chiaro che spesso le cose interessanti succedano al di fuori. E qui il confine tra dentro e fuori il lavoro è effettivamente labile (il che è molto figo...). Oggi ho visitato un posto dove è stata costruita una scuola molto caruccia qui vicino. E' stata fatta con finanziamenti anche della Regione Piemonte.

Dopo la visita siamo stati ad una festicciola per la nascita di una bambina. Una festicciola in famiglia molto carina, molto semplice e tranquilla. Finalmente qualche buona birretta ben fresca! Un momento di conviavialità che permette di conoscere meglio le persone e la cultura guineense...

Oggi però volevo festeggiare anche il ritiro della carta di residenza guineense! Per non parlare poi della patente arrivata la settimana scorsa.
Ora sono in regola!

Manca solo una cosa...

venerdì 2 luglio 2010

Riflessioni a tutto tondo

Impagabile vedere il Brasile perdere circondato da brasiliani.

Mentre sto Ghana... ma si può?!? (lasciatemelo dire...sti moru!).

Stasera dovevo andare al concerto del famoso cantante Zé Manuel, ma le forti piogge hanno impedito l'uscita... la pazienza qui si forgia più forte che mai.

Ma oggi è anche giorno del primo mal di pancia dovuto al cibo molto probabilmente. Ancora pazienza...

Con i brasiliani questa sera si parlava della cultura guineense e di come sia difficile comprenderla... la gente sembra dia più valore alla morte che alla vita. Fanno la fame e poi spendono una barca di soldi per un funerale di un vecchio parente. Magari era malato da tempo e non sono mai andati a trovarlo o mai si sono interessati. Ma quando muore, comprano una vacca per il sacrificio e fanno dei debiti per questo.

Incredibile ma è così.
Sembra ci sia una specie di barriere tra noi e loro. Non ci possiamo capire. Loro dicono infatti "queste sono cose da bianchi!". E un bianco, per esempio, non può sognarsi di assistere ad una delle loro cerimonie religiose (in verità c'è un missionario italiano che si è completamente inculturato ma a spesa di allontanarsi da tutto e tutti...quasi).

Difficile...

giovedì 1 luglio 2010

News dal mondo della politica

Ieri il governo della Guinea Bissau ha nominato il nuovo capo delle forze armate (ruolo chiave in un Paese dove i militari hanno molto potere).

La decisione non è stata, però, ritenuta opportuna dalle Nazioni Unite che hanno espresso forti critiche. Affermano che si sarebbe dovuto scegliere un uomo estraneo agli eventi dell'ultimo tentativo di colpo di stato del 1 aprile scorso. Tentativo che è nato da una lotta di poteri influenzati anche dal narco-traffico.

Così la pazienza della comunità internazionale si assottiglia sempre di più...

I servizi di "intelligence" occidentali ritengono che ogni notte in Guinea Bissau atterrino due aerei con a bordo 800 chilogrammi di cocaina e, da qui, vengano trasportati verso i Paesi di destinazione nei container delle navi, su piccoli velivoli o tramite le organizzazioni criminali dedite al traffico di esseri umani. Conti alla mano, in una settimana sono oltre 10.000 tonnellate. Secondo il quotidiano inglese "Independent", i carichi di cocaina che ogni mese passano nel Paese africano sono pari, come valore, a dieci volte il suo PIL. (Carrisi, 2009)

Quando ascolti la gente parlare di questi fatti, alla fine sbuffano sconsolati muovendo il capo: "Eh Guinè Guinè..."