martedì 30 novembre 2010

Mama/2

Ieri pomeriggio, quando il sole stava ormai calando e tutto aveva una luce stupenda, mi sono fermato a salutare la mama. Mi ha fatto sedere e ancora una volta mi ha invitato a parlare di quando fra poco tornerò a casa per Natale. Era la seconda volta in pochi giorni che le raccontavo dell'attesa dei cari a casa, del momento del nostro incontro, della festa, della pizza, degli amici. Come se assaporare le emozioni di un ritorno a casa, anche se non la riguardava in prima persona, la facesse star bene, contenta e partecipe. E allora voleva sentirselo raccontare ancora una volta, rifacendo le stesse domande e le stesse esclamazioni.
Mi ha poi chiesto di portarle qualche regalo in particolare un gel per capelli per le sue figlie. Qualcuno conosce un gel per capelli afro?

venerdì 26 novembre 2010

Afriradio

Ho scoperto ieri sera Afriradio e riesco ad ascoltarla su internet. Notizie e musica dell'Africa e del mondo negro.

http://afriradio.altervista.org/www/

Ad ogni ora viene detto un proverbio e uno di questi diceva:

"le mani aperte vanno più lontane delle gambe".

mercoledì 24 novembre 2010

Uscivo correndo

Ieri, finita la mia giornata lavorativa sono corso a giocare a calcio nel campetto qui vicino con i vicini. Uscivo correndo come facevo quindici anni fa con la voglia di andare a giocare nel cortile.
Piccoli grandi momenti di felicità...

Due racconti, due sentimenti

Oggi ho da proporre due racconti che esprimono opposti sentimenti.
Il primo riguarda una cosa bella che ho fatto ieri: sono stato invitato a fare un incontro sull'economia solidale rivolto a rappresentati di piccoli gruppi di produzione agricola, di pescatori, di cooperative di lavoro. Ho potuto riprendere gli studi per la tesi e il fatto di dare loro concretezza è stato bello! Interessante anche perchè molti aspetti che presentavo di un'inziativa di economia solidale in Brasile erano molto simili al contesto della Guinea Bissau. Mi sono stupito pure io.


La seconda cosa invece riguarda un fatto di cronaca italiano che ho scoperto questa sera. Non so se i giornali ne hanno parlato... Un'infermiera di Napoli si è lasciata morire dissanguandosi con salassi per rivendicare il suo diritto al lavoro e a ricevere uno stipendio - che da molto tempo non le veniva dato (con il suo gesto ha voluto dire che le hanno rubato il sangue sfruttandola sul lavoro). Si chiamava Mariarca Terracciano. Mi ha sconvolto... Un gesto pazzo, forse eroico, per rivendicare un diritto che stiamo perdendo e lo stiamo perdendo forse perchè così vuole, consapevolmente, il Potere.

lunedì 15 novembre 2010

Mama

Mentre all'inizio mi colpivano molto di più le diversità, ora, poco per volta, conoscendo di più certe persone, mi colpisce ciò che ci unisce.
Una cosa carina che mi è successa è stata quando, di ritorno a casa un pomeriggio, passo davanti alla casa che è diventata la mia seconda casa, dove abita una "famiglia" con la quale passo spesso le mie serate a chiacchierare.

La "mama" responsabile della casa e dei giovani che ci sono (sono tutti di famiglie diverse ma dello stesso gruppo etnico) mi ferma in mezzo alla strada e mi dice: se hai bisogno che ti laviamo la roba portala pure, noi lo facciamo.
Mi sono emozionato e mi sono sentito a casa per un attimo.

Un altro giorno invece mi hanno coinvolto nella preparazione delle scope usate per pulire la casa. Si prendono delle foglie particolari che vengono ripulite in modo da ottenere solo le nervature che poi vengono unite in un mazzo e fatte seccare. Qui le scope sono senza manico e per pulire bisogna stare con la schiena piegata e il sedere all'insù.

sabato 6 novembre 2010

Grazie pastore!

Si è appena conclusa la visita di monitoraggio di un membro della Chiesa Valdese, originario del Togo, inviato per conoscere i progetti che finanziano con l'8permille in Italia.
Ho conosciuto una persona splendida per per 30 anni ha lavorato con sua moglie in Togo, come pastore e come responsabile di una associazione che si è occupata di moltissime attività per la formazione, per la solidarietà e la giustizia verso i poveri.
Oggi è vedovo e soffre ancora moltissimo per la perdita della moglie (di origine italiana) ma con la sua presenza qui ha saputo trasmettere autostima alla gente che ha incontrato qui a Bissau. E ha saputo offrire prospettive e entusiasmo ai responsabili dei progetti.
Un gran bell'incontro...

martedì 2 novembre 2010

2 Novembre

Oggi si ricordano i morti.
Qui è una giornata molto sentita e partecipata.
Il rito funebre, la morte, sono elementi fondamentali della cultura tradizionale. E allora i cimiteri oggi si riempiono e la gente porta corone (di carta colorata) e candele sulle tombe dei suoi cari.
Era interessante notare come al cimitero si trovano vicini il ricco e il povero, il bianco e il nero, tutti accomunati dalla sofferenza del ricordo di una persona cara e dal sapersi mortali.

lunedì 1 novembre 2010

Ma come fai senza una macchina?

Avevo sentito raccontare da amici che vicino a casa alloggiava un funzionario italiano dell'UNDP. Non ero mai riuscito ad incontrarlo. Ieri finalmente Mohammed mi ha portato da lui e lui è sceso per salutarmi. Poi sono salito in casa sua per una birra e ovviamente mi ha chiesto di dove ero: "Fossano, provincia di Cuneo..." e lui "...no! io di Costigliole di Saluzzo!".
Fantastico, sembrava di aver trovato un mio parente a Bissau.
Ognuno ha parlato un po' del proprio lavoro e come ci trovavamo in Guinea Bissau, della politica e dei suoi problemi.
Dalla sua casa si può vedere il mare e la campagna intorno a questo quartiere: una vista molto bella.
Il suo lavoro è molto interessante - economista, si occupa del budget del paese, essendo i ministeri poco formati a proposito. Il personale delle Nazioni Unite fa però un po' vita a sé, lontano dalla quotidianità guineense. Anche quando esce lo fa tra persone dello stesso rango.
La sera infatti sono stato con lui e la sua fidanzata in un locale nel centro e così ho potuto conoscere un po' di queste persone e scambiare qualche parola. In queste occasioni si riesce anche a creare buoni legami utili per il lavoro.
Però non ero più abituato a uscire mondane in locali glamour... (o forse non lo sono mai stato!).
Tra le persone che ho conosciuto c'èra una ragazza portoghese con un forte accento francese che lavorava anche lei per l'UNDP. Parlando del più e del meno mi diceva di come sia assolutamente essenziale avere una macchina tutta per sè per vivere a Bissau. Alla mia risposta in cui dicevo che per me non era possibile, lei ha replicato secca: "io la prima volta sono venuta qui solo per sei settimane e la prima cosa che ho fatto è stata comprarmi una macchina".
Io mi sono sentito un po' sfigato e l'indomani ho raccontato la mia vicenda alla comunità che mi ospita, i quali, avendo compreso la gravità della situazione, hanno prontamente rimediato alla necessità. Oggi posso dire di avere anche io una macchina! e che macchina!!
Allego la foto


PS sabato sera alla discoteca vicino a casa c'era l'ennesima festa con sfilata di moda. La prima volta che avevo assistito a questo evento le modelle erano come ce le immaginiamo noi: magre, molto belle, slanciate.Questa volta però era l'immaginario afro ad essere veramente appagato: le modelle erano molto ben equipaggiate con sederi molto importanti. L'entusiasmo del pubblico locale era ben più grande rispetto alla volta precedente!