domenica 29 maggio 2011

Se l'Africa ha il mal d'Europa

Siamo continuamente sollecitati a versare, anche via sms, un obolo per l’Africa nera, soprattutto per i bambini che non hanno scuole, che non possono usufruire di un’educazione come si deve, che muoiono di malattie da noi curabilissime, come il tifo, o scomparse da tempo come la malaria. Alcune aziende, per accattivarsi i possibili clienti, dichiarano che uno o due euro saranno destinati ad aiutare l’Africa. Quando questi soldi arrivano a destinazione, se vi arrivano, sono maneggiati da ong che, animate dalle migliori intenzioni, li utilizzano per certi progetti in loco.

A queste ‘anime belle’ voglio raccontare la storia di Nana Konadu Yadom, una Ashanti, antichissima tribù dell’Africa nera, regina di un piccolo villaggio, Besoro, immerso nella giungla subtropicale del Ghana.

Quando è ancora principessa Nana parte per l’Italia perché vuole incontrare una suora di cui ha sentito parlare e l’ha affascinata. Al momento di partire è presa da qualche dubbio guardando i volti luminosi, gli occhi limpidi, sereni della sua gente e i mille bambini che scorrazzano allegramente. Ma parte. L’impulso alla conoscenza è più forte. Prima di raggiungere la suora, che dovrebbe stare, secondo vaghe indicazioni, in una città del Nord, si ferma in Sicilia dove, per vivere, si adatta a fare la colf. Quando raggiunge la città della suora, Schio, viene a sapere che è morta da cinquant’anni. Si ferma a Schio, sempre come domestica. Del nostro Paese non ha una percezione negativa, ne ammira le conquiste, anche se nota che tutti hanno sempre una tremenda fretta, vanno di corsa, sono ossessionati da uno strano strumento, l’orologio, tutte cose sconosciute a Besoro, anche perché a Besoro l’orologio non esiste, ci si regola con il levar del sole e quando l’ombra lambisce le radici di un certo baobab.

Nel frattempo a Besoro la regina morente, che è sua zia, l’ha nominata per la successione. Ma Nana rimane ancora un po’ in Italia. Diventa un caso: una regina che fa la sguattera! Finisce sui giornali. Per un pelo non la portano all’Isola dei Famosi. Dopo diciotto anni in Italia, Nana torna al suo villaggio, richiamata dal Consiglio degli Anziani perché adempia ai suoi doveri di regina. Ormai partecipe delle due culture Nana vuole portare qualche innovazione a Besoro, niente di grandioso: una piccola scuola, un piccolo ospedale. Costruito questo il medico, un nero pure lui, le fa notare che l’ospedale è inutile se non si costruisce anche un pozzo in modo che i bambini e gli adulti di Besoro non si abbeverino a un laghetto putrido dove si infettano. Comincia così una nota trafila da cui non si esce più. I bambini si ammalano di meno, ma Nana nota con sorpresa, che gli abitanti sono diventati tristi, non hanno più i volti luminosi, gli occhi limpidi, felici, mentre è comparsa una malattia mai vista a Besoro, l’ipertensione.

Il virus occidentale ha rotto equilibri ancestrali. Il primo a squagliarsela è il cacciatore Coio che torna nella foresta, poi altri, infine anche il tranquillo zio Ofa se ne va, mentre uno che lavora in ospedale le dice con una voce quasi infantile: “Io non posso vivere con l’orario”. L’esperimento è stato fallimentare.

Mi piace concludere questo apologo con le parole di Andrea Pasqualetto, il giornalista che ha raccolto il racconto della regina Nana Konadu Yadom per un libro che uscirà prossimamente da Marsilio: “Chi l’ha detto che l’Africa nera deve essere aiutata? Chi l’ha detto che servono scuole, ospedali, pozzi? Servono a chi? Agli africani o a noi?”.

Massimo Fini
fonte: ilfattoquotidiano.it

Mia nota: non so se è condivisibile al 100%, però è interessante...

Ho fatto il portoghese

Siamo stati a vedere la finale di Champions League in un ristorante tipico portoghese. Partita senza storia. Barcellona eccezionale. Anche la serata è stata bella. Era la prima volta che entravo nel locale e così ho dovuto offrire da bere al padrone (il tipo nella foto). Infine, non avendo abbastanza soldi per offrire a tutti, ho dovuto pure lavare i piatti, come testimoniano le foto...(ahi!)



P.S. vero finale della storia: il padrone ha offerto da bere a volontà a tutta la tavola!

giovedì 19 maggio 2011

In camper

Ieri sera nel buio di Bandim ho visto un camper. Sopra aspettavano due italiani, uno dei quali ha viaggiato solitario dall'Italia fino a qui. L'altro lo ha raggiunto in aereo a metà strada. Un vero e proprio viaggio all'avventura, senza programmi, se non quello di arrivare a... Città del Capo, in Sud Africa!!

lunedì 9 maggio 2011

Il secondino

In questi giorni sento un po' di più la fatica del lavoro, del caldo insopportabile, delle difficoltà nelle relazioni. Mi trovavo questa mattina a visitare il carcere di Bafata, dove tenteremo di fare un progetto di formazione professionale per carcerati, e c'era il “secondino” che ci accompagnava. La struttura era vuota perché i detenuti da Bissau non sono ancora stati trasferiti. Il tipo era simpatico e girava in divisa con tanto di coltellazzo e pistola alla cintola. Prima faceva tutto il duro, poi dopo qualche battuta è diventato più simpatico. Ci diceva: guarda qui, i bianchi hanno fatto questo. I bianchi sanno fare dei bei lavori. Ora è tutto andato a male (indicava le case del centro città che ora sono in gran parte diroccate ma che dovevano essere molto belle qualche anno fa).


Non voglio dire che solo i bianchi fanno bene ma che le cose possono andare meglio se ci mischiamo! Venite qui, fate lavori, mischiamoci! Mi è sembrata una frase carina che ho deciso abbia gli "onori" di un post.

venerdì 6 maggio 2011

Riconoscimenti

Qualche giorno fa, l'ONG per la quale lavoro ha avuto un importante riconoscimento da parte del governo della Guinea-Bissau. Questo permetterà in futuro di partecipare a bandi per finanziamenti di progetti e di avere agevolazioni fiscali. Era uno degli obiettivi del mio lavoro, per cui è una buona notizia!
Per l'occasione ho dovuto anche procurarmi una giacca. Così sono andato da un sarto del quartiere che me ne ha fatta una su misura. Era una cosa che mi aveva sempre incuriosito. Avete presente nei film, quando uno aveva un po' di soldi andata dal sarto e si faceva fare un vestito su misura. Restava nel negozio con le braccia aperte e il sarto girandogli intorno, prendeva le misure.
Ecco, anche io ho fatto così. Solo che la misura me l'ha presa all'africana e così mi sono ritrovato con una giacca enorme... poi me l'ha rifatta, ma è rimasta comunque un po' grande... pazienza...
Ecco qualche foto (se guardate bene ci sono anche dei bianchi già noti...).



giovedì 5 maggio 2011

Quando è l'ora della siesta

In Guinea-Bissau, spesso, le cose funzionano così.
Credo l'immagine parli da sola...
I due ricoprono incarichi importanti in una istituzione, ci sono parecchie cose da fare, MA...

Pasqua a Bissau

La settimana di Pasqua sono rimasto qui a Bissau, dove ho trascorso il triduo e le varie celebrazioni. Per chi è interessato a vedere come si celebra la Pasqua qui, vi lascio il link qui sotto per le foto. Ciao!

https://picasaweb.google.com/matteo.ghiglione/PasquaABissau?feat=directlink

mercoledì 4 maggio 2011

Ospiti

Ci sono state visite nel periodo di Pasqua.
Ecco alcune foto...


Come erano carini...





C'è chi addirittura ha mangiato ostriche...


E si dilettava con animali esotici...


Mentre altri facevano i supereroi

domenica 1 maggio 2011

Riso

Ieri sera mi ha chiamato un'amica che con voce triste mi ha detto: "... ho mal di testa... ho fame, il riso è finito e non abbiamo più soldi... il prezzo è aumentato troppo".
Me ne sono rimasto lì...
In questi tempi tutto sta aumentando: il riso, la farina, lo zucchero e il gasolio...
La gente che già faticava, oggi ancora di più arranca.