mercoledì 28 marzo 2012

Elezioni/7

da Misna.org

PRESIDENZIALI: RECLAMI RESPINTI, BALLOTTAGGIO IL 22 APRILE

I risultati definitivi del primo turno delle elezioni presidenziali e l’annuncio della data del ballottaggio, fissato al 22 aprile: sono queste le notizie principali arrivate oggi dalla Guinea Bissau.

I dati di oggi, riferiti dalla Commissione nazionale per le elezioni (Cne), confermano i risultati provvisori: in testa con quasi il 49% delle preferenze resta Carlos Gomes Junior, il candidato del Partito per l’indipendenza della Guinea Bissau e di Capo Verde (Paigc); al secondo posto è confermato Koumba Yala, leader del Partito di rinnovamento sociale, con circa il 23% dei voti.

La Cne ha anche respinto i reclami di cinque candidati – tra cui lo stesso Koumba Yala – che hanno contestato la regolarità delle elezioni denunciando massicci brogli a favore di Gomes Junior. Il leader del Prs ha ribadito l’intenzione di non presentarsi al secondo turno.

“Sarebbe una situazione mai capitata prima in Guinea Bissau – dice alla MISNA padre Davide Sciocco, missionario del Pontificio istituto missioni estere, da anni in Guinea Bissau dove ha fondato Radio Sol Mansi – e secondo alcuni esperti nel caso in cui Koumba Yala dovesse ritirarsi si andrebbe a ritroso con il diritto a presentarsi al ballottaggio che andrebbe al terzo arrivato e così via”. Padre Davide dice che la situazione nel paese e a Bissau in particolare resta tranquilla e che stanno rientrando anche alcune divisioni all’interno del Paigc. Quest’ultimo non ha sostenuto in blocco il candidato ufficiale (Gomes Junior), alcune frange hanno infatti appoggiato Manuel Serifo Nhamadjo – del Paigc ma presentatosi come indipendente – arrivato terzo con il 15,75% delle preferenze.

domenica 25 marzo 2012

Tutti frutti


In attesa di altri aggiornamenti politici e molto probabilmente di altri casini... ci mangiamo un po' di buona frutta raccolta dall'orto dietro casa: papaia, cocco, arance.

venerdì 23 marzo 2012

Elezioni/6

da Misna.org

PRESIDENZIALI: ULTIME ORE PER RICORSI, FUGGE EX CAPO ESERCITO

Scade oggi il termine per la presentazione di eventuali ricorsi contro i risultati provvisori delle elezioni presidenziali anticipate tenutesi domenica scorsa. Secondo i dati diffusi alcuni giorni fa dalla Commissione nazionale delle elezioni (Cne), saranno l’ex primo ministro Carlos Gomes Junior e il leader del partito di rinnovamento sociale, Kumba Yala, a contendersi la poltrona di presidente della Guinea Bissau.

Ma lo stesso Kumba Yala, insieme ad altri quattro candidati di opposizione, ancora ieri ha ribadito la richiesta di annullare un voto, a suo parere, segnato da brogli e irregolarità pesanti a favore dell’ex primo ministro e candidato del Partito per l’indipendenza della Guinea Bissau e di Capo Verde (Paigc, al potere), che ha ottenuto il 48,97% dei consensi.

Due giorni fa intanto l’ex capo di Stato maggiore dell’esercito, José Zamora Induta, si è rifugiato all’interno della sede di rappresentanza dell’Unione Europea. Secondo fonti locali della MISNA, Induta teme di fare la fine del colonnello Samba Djalo, ex capo dei servizi informativi militari, ucciso a Bissau domenica scorsa. I due erano stati arrestati nell’ambito dell’inchiesta su una serie di omicidi eccellenti che hanno segnato la storia recente della Guinea Bissau. Secondo la fonte della MISNA, l’omicidio di Djalo potrebbe essere collegato all’esito del voto e costituire un messaggio per l’attuale classe dirigente.

mercoledì 21 marzo 2012

Elezioni/5

da Misna.og

PRESIDENZIALI: GOMES E KUMBA YALA AL SECONDO TURNO

Saranno l’ex primo ministro Carlos Gomes Junior e il leader del partito di rinnovamento sociale, Kumba Yala, a contendersi la poltrona di presidente della Guinea Bissau. Lo ha annunciato la Commissione nazionale delle elezioni (Cne) pubblicando i risultati del primo turno delle presidenziali tenutesi domenica.

Secondo i dati diffusi oggi, Gomes – che è candidato del Partito per l’indipendenza della Guinea Bissau e di Capo Verde (Paigc), al potere fin dall’indipendenza dal Portogallo – ha ottenuto il 48,97% delle preferenze, seguito a distanza da Kumba Yala a cui è andato il 23,36% dei voti. In terza posizione si è piazzato il vice-presidente del parlamento, Manuel Serifo Nhamadjo (15,75%), e in quarta l’ex presidente di transizione Henrique Rosa (5,4%). Circa il 55% degli aventi diritto è andato alle urne.

Kumba Yala, Nhamadjo e Rosa – insieme ad altri due candidati minori – ieri avevano chiesto l’annullamento del voto per manifeste irregolarità a favore di Gomes. Una denuncia accompagnata da prove di violazioni non registrate invece dalle missioni di osservatori internazionali secondo cui le operazioni si erano svolte regolarmente.

I candidati hanno adesso 48 ore di tempo per presentare formali ricorsi, se i risultati di oggi saranno confermati si andrà al secondo turno: la data deve essere decisa anche se alcune fonti di stampa internazionale ipotizzano il 22 aprile.

Elezioni/4

da Misna.org

PRESIDENZIALI, CINQUE CANDIDATI NE CHIEDONO L’ANNULLAMENTO

Denunciando “brogli massicci” cinque candidati alle elezioni presidenziali del 18 marzo hanno chiesto l’annullamento del voto. “Il processo elettorale è stato macchiato da irregolarità” hanno sostenuto ieri in conferenza stampa l’ex presidente Kumba Iala, Henrique Pereira Rosa, Afonso Té, Sherif Balde e Sherif Nhamadjo. Tra le irregolarità denunciate, l’esistenza di liste elettorali occulte, di false tessere elettorali, di doppi voti e di voti fittizi.

Le presunte irregolarità, secondo i cinque fra i nove candidati alle presidenziali, favorirebbero l’ex primo ministro Carlos Gomes Junior, del Partito per l’indipendenza della Guinea Bissau e di Capo Verde (Paigc), al potere fin dall’indipendenza dal Portogallo.

Gli osservatori internazionali inviati dalla Comunità dei paesi di lingua portoghese, dall’Unione Africana e dalla Comunità economica dei paesi dell’Africa occidentale hanno già espresso parere positivo sullo svolgimento delle elezioni.

Alle urne erano chiamati 579.000 elettori. Se nessuno dei candidati supererà il 50% delle preferenze, i primi due votati andranno al secondo turno. Al voto anticipato si è arrivati dopo la scomparsa, a gennaio, del presidente Malam Bacai Sanha, morto a Parigi in seguito a una lunga malattia.

lunedì 19 marzo 2012

Elezioni/3

da Misna.org

PRESIDENZIALI, DENUNCE DI BROGLI E IRREGOLARITÀ

“Hanno denunciato brogli e annunciato possibili ricorsi Kumba Iala e Henrique Pereira Rosa, due tra i principali candidati alla poltrona di presidente della Guinea Bissau”: lo riferisce alla MISNA padre Davide Sciocco, missionario del Pontificio istituto missioni estere (Pime), da anni in Guinea Bissau dove ha fondato una popolare emittente radiofonica, ‘Radio Sol Mansi’.

Secondo diverse e affidabili fonti, in molti seggi a votare si sono presentate persone in possesso di schede elettorali non proprie. Ed è questa una delle denunce fatte ieri dal direttore della campagna elettorale di Pereira Rosa. “Effettivamente – dice padre Davide – ci sono state molte segnalazioni di questo tipo ovvero di elettori che ai seggi hanno scoperto di aver già votato quando invece non era così. E’ evidente quindi che qualcuno li ha preceduti utilizzando schede elettorali irregolari”.

Tra qualche ora dovrebbero esprimere il loro giudizio gli osservatori internazionali inviati in Guinea Bissau. “Ma il vero controllo più che gli osservatori internazionali che si sono mossi tra l’altro in ritardo – conclude il missionario del Pime – lo hanno condotto i rappresentanti di partito, quelli della società civile e le radio”.

Elezioni/2

da Misna.og

PRESIDENZIALI TRANQUILLE, MA GIALLO SU OMICIDIO UFFICIALE

Si sono svolte nella calma ieri le operazioni di voto per le elezioni presidenziali anticipate in Guinea Bissau. Lo dicono diverse fonti locali e internazionali riferendo di una giornata tranquilla così come serena era stata l’intera campagna elettorale.
I risultati dovrebbero essere resi noti entro pochi giorni, nel frattempo è stata vietata la diffusione di qualsiasi dato parziale.
Unica nota stonata l’uccisione dell’ex capo dei servizi informativi militari, il colonnello Samba Djalo. Secondo varie fonti, Djalo è stato ucciso da uomini in divisa militare appostati davanti a un ristorante di Bissau dove ieri sera Djalo si era recato. Personaggio controverso, il cui nome è stato legato a omicidi eccellenti avvenuti negli ultimi anni in Guinea Bissau, in particolare a quello dell’ex capo di stato maggiore Batista Tagme Na Waie, nel 2009, Djalo era stato fino ad aprile 2010 direttore aggiunto dei servizi militari, prima di essere arrestato e detenuto per otto mesi. Dalla sua liberazione non ricopriva più alcun incarico ufficiale.

Domenica di elezioni in Guinea Bissau

Da Misna.org

"DOMENICA AL VOTO PER PRESIDENZIALI, SARÀ UNA SFIDA A QUATTRO"

“La campagna elettorale è stata tranquilla, senza momenti di tensione e anzi con episodi che fanno ben sperare: come quello di due candidati che si sono ritrovati nello stesso posto per un comizio e che si sono scambiati le rispettive ‘magliette elettorali’ in segno di concordia. O ancora come le tante marce di sostenitori che a Bissau si sono incrociate senza mai causare incidenti dando vita anzi a ‘spettacoli’ musicali e cori di accompagnamento”. Raggiunto dalla MISNA in Guinea Bissau, padre Davide Sciocco, missionario del Pontificio istituto missioni estere (Pime), racconta l’atmosfera che si vive nel paese a due giorni dalle elezioni presidenziali anticipate in programma domenica.

“Secondo l’opposizione – prosegue il missionario – la nota dissonante è stata il sostegno esplicito dei ministri del governo e della stessa primo ministro ad interim, Adiato Diallo Nandigna, al candidato del Partito per l’indipendenza della Guinea Bissau e di Capo Verde (Paigc, al potere), Carlos Gomes Junior. Gomes, già primo ministro, ha di fatto potuto contare su più mezzi rispetto ai diretti avversari. Un altro punto controverso è stato poi il mancato rinnovo delle liste elettorali ferme al 2009: di conseguenza non potrà votare chi ha compiuto 18 anni negli ultimi tre anni”.
In lizza per la poltrona di presidente ci sono nove candidati dopo il ritiro di Ibraima Alfa Djalo: l’esponente del Congresso nazionale africano si è fatto da parte in aperta polemica per la mancata registrazione negli elenchi elettorali di 128.000 giovani e ha accusato il governo di aver volontariamente escluso i cittadini residenti all’estero.

“Tra i nove candidati restanti – prosegue padre Davide – il favorito è sicuramente Gomes. A essere in grado di rivaleggiare con il candidato del Paigc dovrebbero essere in tre: il vicepresidente del Parlamento Manuel Serifo Nhamadjo che si presenta come indipendente e che gode di un largo seguito tra la comunità musulmana; Kumba Yala, del Partito di rinnovamento sociale e che in passato è sempre arrivato primo o secondo; Henrique Pereira Rosa, ex presidente di transizione, anch’egli indipendente, arrivato terzo alle precedenti elezioni”.

Si vota domenica dalle 7 alle 18, ora locale: alle urne sono chiamati 579.000 elettori (ieri hanno votato i militari). Le operazioni elettorali saranno seguite da missioni di osservatori inviate da Unione Africana, Comunità dei paesi lusofoni, Unione Europea e Regno Unito. Se nessuno dei candidati supererà il 50% delle preferenze, i primi due votati andranno al secondo turno. Al voto anticipato si è arrivati dopo la prematura scomparsa, a gennaio, del presidente Malam Bacai Sanha, morto a Parigi in seguito a una lunga malattia.



Aggiornamenti: la domenica di voto è andata bene. Purtroppo però ieri sera è stato ucciso un vecchio capo militare, coinvolto in un antico tentativo di golpe. Continuano i "soliti" regolamenti di conti tra militari...

lunedì 5 marzo 2012

Lungo il rio Cacheu

Qualche foto dell'escursione lungo il fiume Cacheu.
Prima della partenza troviamo una barca piena di donne che si apprestavano ad andare per una settimana in un posto nella foresta dove avrebbero celebrato una cerimonia tradizionale alla presenza del Balobero. Le donne cantavano con forza e dalla banchina rispondevano e le accompagnavano.



 Poi inizia il nostro giro in canoa lungo il fiume.






domenica 4 marzo 2012

L'elemento negro

A Cacheu si trova un forte dove venivano rinchiusi gli schiavi che stavano per essere portati a Capo Verde e poi infine in Brasile. Nella foto si vede ancora il pentolone dove potevano cibarsi gli schiavi (ne avevo parlato già in un vecchio post).
Oggi parlavo con un amico brasiliano il quale mi diceva che il suo paese ha un debito molto forte con l'Africa. Pensava alla cultura, alla musica, alla creatività...  E oggi lui ringrazia di vivere in un paese dove si sono mischiate la razza europea, con quella indigena e con quella africana. Si sono mischiate in maniera violenta ma oggi le conseguenze sono molto buone!