sabato 21 aprile 2012

Pretos, sò cansera

La situazione continua confusa.
Ogni giorno ne senti di tutti i colori e sinceramente sta diventando stressante...
Si sente dire: "arrivano le  forze dell'ONU", poi dicono che siccome mancheranno benzina e soldi la gente si metterà a rubare per le strade e che bisogna espatriare, poi dicono che andrà tutto bene e che possiamo stare tranquilli...
Ieri ero a casa dei vicini e la mama mi diceva non ne può più di questa situazione e di sentir parlare tutti di politica, per la strada, in taxi e in piazza. Ne è satura! Il suo partito, mi diceva, è suo marito che le permette di dar da mangiare ai suoi figli. E chiedeva solo di essere lasciata in pace a pensare di sostenere bene la sua famiglia. Con la speranza che lo stato invece di metterti i bastoni tra le ruote, dovrebbe agevolarti in qualche modo. "Ma anos pretos sò cansera!" (ma per noi neri, solo difficoltà!).
Povera.
Vediamo quali sviluppi nei prossimi giorni.


mercoledì 18 aprile 2012

Golpe/6

Il colpo di stato ha provocato una crisi politica che non è ancora stata risolta. La comunità internazionale preme perché si ristabilisca l'ordine costituzionale e vengano liberati i prigionieri. 
I guineani qui non possono manifestare per via della repressione dell'esercito, ma all'estero (Portogallo, Capo Verde) stanno facendo sentire la loro voglia di un patria normale. 
Intanto qui a Bissau il combustibile scarseggia e gli ospedali sono in difficoltà con conseguenze a volte gravi. Inoltre, si lavora con fatica perché tutti gli uffici pubblici sono chiusi. In mancanza di un governo non si possono prendere decisioni. Così anche i nostri progetti sono fermi.
I militari sembra si siano infilati in un vicolo cieco e non riescano a risolvere la situazione. 
Tutto rimane ancora confuso...

sabato 14 aprile 2012

Golpe/5

Un buon articolo che racconta cosa è successo in questi giorni confusi. Noi stiamo bene e siamo tranquilli nelle nostre case in attesa che tutto si calmi.

Clicca sul link qui sotto:
Un giorno a Bissau

Golpe/4

da Misna.org

I  GOLPISTI PROMETTONO UNA SOLUZIONE POLITICA, È CAOS

Un incontro tra rappresentanti dei militari golpisti ed esponenti dei partiti politici è cominciato questa sera a Bissau: lo dicono alla MISNA giornalisti dell’emittente “Radio Sol Mansi”, accreditando le notizie su un arresto e a un successivo trasferimento del primo ministro Carlos Gomes Junior in una base dell’esercito.

“Per ora – sottolineano le fonti della MISNA – all’incontro stanno partecipando i rappresentanti del partito di Koumba Yala ma non di quello di Gomes, il candidato vincitore del primo turno delle elezioni presidenziali”.

I giornalisti di “Radio Sol Mansi” ritengono verosimili le indiscrezioni che danno il primo ministro agli arresti nella base militare di San Vicente, situata circa 45 chilometri a nord della capitale. Certo appare l’arresto del presidente Raimundo Pereira.

In una nota diffusa nel pomeriggio i militari avevano sostenuto di convocare la riunione con i partiti con l’obiettivo di trovare “una soluzione politica” a “una situazione di caos e paura”. La tensione, in effetti, resta alta. La televisione di Stato ha ripreso a trasmettere, ma manda in onda soltanto musica. I confini con gli altri paesi sono stati chiusi, mentre arrivavano le condanne dell’Unione Africana e dell’Onu. Le strade principali della Guinea Bissau restano presidiate dai militari. La loro tesi, o almeno la tesi dei golpisti, è che il governo stesse attuando un piano “per neutralizzare l’esercito”.

venerdì 13 aprile 2012

Golpe/3

da Misna.org

MILITARI ‘SPIEGANO’ IL GOLPE, PRIME CONDANNE INTERNAZIONALI

Hanno denunciato un presunto complotto ordito da primo ministro e capo dello Stato i militari, autori del golpe, che ieri sera hanno attaccato la residenza di Carlos Gomes Junior.

Secondo una nota letta in queste ore a ruota continua sulle frequenze della radio di Stato, Gomes – che da un paio di mesi ha in realtà lasciato la poltrona di primo ministro per potersi candidare alle presidenziali – e il presidente a interim Raimundo Pereira avrebbero sottoscritto un accordo segreto con il governo dell’Angola con l’intento di legittimare la presenza di truppe straniere in Guinea Bissau, in particolare quelle angolane, così da “impiegarle all’occorrenza per proteggere il governo” in caso di crisi.

“Il comando militare – prosegue la nota – non ha ambizioni di potere, ma è stato costretto ad agire per difendersi da azioni diplomatiche del governo che intendeva neutralizzare l’esercito attraverso forze straniere”. I golpisti fanno diverse allusioni all’Angola, accusata di aver paventato in più occasioni l’ipotesi di interventi armati nel paese, e chiedono alla popolazione, in particolare a quella di Bissau, di astenersi da atti di violenza e di vandalismo.

Incerte restano le informazioni su Gomes e su Pereira. Fonti locali, anche della MISNA, riferiscono dell’arresto dei due, ma la notizia deve ancora essere confermata ufficialmente. Contattata dalla MISNA, la missione locale delle Nazioni Unite ha detto di non avere informazioni precise e ha aggiunto di seguire con attenzione le vicende in corso. Dall’estero sono intanto arrivate le prime reazioni. Il golpe è stato condannato dagli Stati Uniti che hanno chiesto il ripristino dell’ordine costituzionale. Di “atto irresponsabile” ha parlato Desiré Cadré Ouedraogo, presidente della commissione della Comunità economica dei paesi dell’Africa occidentale (Cedeao/Ecowas).

Tentativo di golpe/2

da Misna.org

UNA VOCE DA BISSAU: “SPARI ED ESPLOSIONI, SITUAZIONE ANCORA INCERTA”

“Ho sentito spari ed esplosioni di granate intorno alle 19.45 di ieri. La residenza di Carlos Gomes Junior non è distante, stamattina ho provato ad avvicinarmi ma le strade erano chiuse dai militari, sono riuscito a stento ad arrivare alla sede della nostra radio, che come le altre non può però trasmettere per un divieto imposto dai golpisti”. La voce di padre Davide Sciocco arriva al telefono tranquilla, ma anche rassegnata: per l’ennesima volta negli ultimi anni, la Guinea Bissau è di nuovo teatro di trame di potere che interrompono i tentativi di stabilizzazione pure fatti.

“In questo momento – prosegue il missionario del Pontificio istituto missioni estere – ci sono dei militari di guardia alla sede della nostra radio ‘Sol Mansi’ e la stessa situazione riguarda le altre emittenti. Le uniche a funzionare sono quelle che trasmettono da fuori il paese. Non ci sarebbero vittime”.

Dalle informazioni in possesso dell’interlocutore della MISNA sembra che il presidente ad interim Raimundo Pereira sia agli arresti così come alcuni ministri. Pare invece che Carlos Gomes Junior – già primo ministro e candidato alle presidenziali del partito al potere – sia riuscito a mettersi in salvo. Una situazione in divenire e ancora volatile, con i militari guidati dal capo di Stato maggiore dell’esercito, Antonio Indjai intervenuti a pochi giorni dal turno di ballottaggio del 29 aprile che avrebbe visto di fronte il favorito Gomes e Koumba Yala, leader del Partito di rinnovamento sociale.

Mentre non è ancora chiara quale sia la posizione di quest’ultimo rispetto al golpe, sembra evidente che i militari abbiano deciso di muoversi all’indomani della sospensione di una missione militare angolana nel paese (la Missang). Proprio ieri, infatti, il governo di Luanda ha deciso di sospendere la sua cooperazione con la Guinea Bissau dove è presente un contingente militare, ufficialmente incaricato di fornire sostegno per la riforma delle forze armate. In realtà, la missione ha nei fatti garantito anche la sicurezza dell’attuale esecutivo. Nelle scorse settimane Indijai aveva chiesto la fine della missione angolana, il governo si era invece opposto. Alla fine è stata Luanda deciderne la sospensione proprio per la mancata cooperazione dei vertici dell’esercito della Guinea Bissau.

Tentativo di golpe

Tutti se l'aspettavano...

da Misna.org

TENTATIVO DI GOLPE: MILITARI ANNUNCIANO PRESA DEL POTERE

Non è ancora chiaro dove si trovino l’ex primo ministro della Guinea Bissau, Carlos Gomes Junior, e il presidente ad interim Raimundo Pereira, ma in un messaggio letto ieri alla radio nazionale, l’esercito ha annunciato di aver preso il controllo del paese. Gomes Junior è il candidato alle presidenziali del Partito per l’indipendenza della Guinea Bissau e di Capo Verde (Paigc) e al primo turno del 18 marzo ha ottenuto il 48,97% delle preferenze. Al ballottaggio del 29 aprile (il condizionale adesso è d’obbligo) avrebbe dovuto sfidare Koumba Yala, leader del Partito di rinnovamento sociale, arrivato secondo con il 23,26% dei voti. Quest’ultimo aveva però annunciato di voler boicottare le elezioni denunciando brogli su larga scala.

I militari – che secondo fonti locali della MISNA nelle settimane scorse avevano inviato precisi messaggi a Gomes assassinando il colonnello Samba Djalo e costringendo alla fuga l’ex capo di Stato maggiore dell’esercito, José Zamora Induta, uomini entrambi vicini a Gomes – ieri hanno preso d’assalto la residenza dell’ex primo ministro e secondo fonti di stampa locale avrebbero anche arrestato il presidente Pereira.

Nei giorni scorsi governo e militari erano arrivati ai ferri corti per la presenza di un gruppo di militari angolani, ufficialmente in Guinea Bissau per cooperare nella riforma dell’esercito. Il capo di stato maggiore, Antonio Indjai, aveva ufficialmente chiesto la fine della missione; una richiesta respinta dal governo comunque sotto controllo di Gomes.

Negli ultimi anni, la vita politica interna nel piccolo paese dell’Africa occidentale è stata segnata da golpe, pronunciamenti militari e omicidi eccellenti. Una situazione resa complessa anche dalla presenza di gruppi della criminalità internazionale che sfruttano la Guinea Bissau per i loro traffici illeciti, in particolare di stupefacenti, trasformandola in base logistica intermedia tra America latina ed Europa.