Ieri il governo della Guinea Bissau ha nominato il nuovo capo delle forze armate (ruolo chiave in un Paese dove i militari hanno molto potere).
La decisione non è stata, però, ritenuta opportuna dalle Nazioni Unite che hanno espresso forti critiche. Affermano che si sarebbe dovuto scegliere un uomo estraneo agli eventi dell'ultimo tentativo di colpo di stato del 1 aprile scorso. Tentativo che è nato da una lotta di poteri influenzati anche dal narco-traffico.
Così la pazienza della comunità internazionale si assottiglia sempre di più...
I servizi di "intelligence" occidentali ritengono che ogni notte in Guinea Bissau atterrino due aerei con a bordo 800 chilogrammi di cocaina e, da qui, vengano trasportati verso i Paesi di destinazione nei container delle navi, su piccoli velivoli o tramite le organizzazioni criminali dedite al traffico di esseri umani. Conti alla mano, in una settimana sono oltre 10.000 tonnellate. Secondo il quotidiano inglese "Independent", i carichi di cocaina che ogni mese passano nel Paese africano sono pari, come valore, a dieci volte il suo PIL. (Carrisi, 2009)
Quando ascolti la gente parlare di questi fatti, alla fine sbuffano sconsolati muovendo il capo: "Eh Guinè Guinè..."
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