Ieri
sera ho organizzato una uscita con tutti i professori della scuola
professionale dove mi trovo. Pensavo di bere insieme con loro una birra
per "benedire" insieme l'inizio del nuovo anno. Di solito ci troviamo
sempre a parlare di lavoro, invece così ci trovavamo per conoscerci e
divertirci insieme.
Ho detto al direttore della scuola di invitare tutti e di prenotare in un posto che andava bene.
Io
pensavo ad una cosa molto semplice e via. Ma arrivati sul posto, ci sediamo e vedo che loro sono un po' sconcertati. Non
riuscivano a capire il perchè di quell'incontro. E senza averlo esplicitato per bene li disorientava... Abbiamo iniziato a bere
e mangiare e infatti uno dei prof mi chiede appunto con aria grave il
perchè dell'incontro. Io rispondo che era un semplice momento di
fraternizzazione, perché una squadra lavora meglio quando le persone si
conoscono e stanno bene tra di loro. L'atmosfera si scioglie e vengono giù applausi e altri discorsi di
ringraziamento e apprezzamento. Qualcuno balla, si inizia a fare battute, insomma, la serata prende una bella piega.
Fino a quando arriva il momento del conto.
Mettono
davanti a me il foglietto e io prendo la mia bella calcolatrice sul
telefono e comincio a dividere il totale tra i partecipanti. Ma subito
si creano capannelli di discussione tra le persone. Uno dei prof mi
sussurra all'orecchio: "la gente si aspetta che tu paghi tutto, non si
sono portati i soldi dietro... qui è normale fare così, tu hai invitato,
tu paghi". Io ci rimango lì... guardo il mio collega, italiano pure lui
e gli dico: "oh, qui ci tocca pagare!". Lui si arrabbia e inizia a
dire: " no ragazzi, non ci siamo, qui si divide". Loro quasi si
offendono e dicono che la loro cultura è così e basta.
Così
alla fine ci tocca pagare per tutti, con un po' di amaro in bocca per
noi, ovviamente, e anche per loro dato che abbiamo osato mettere in
discussione questo aspetto...
Ma pensa te.
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