venerdì 13 aprile 2012

Tentativo di golpe/2

da Misna.org

UNA VOCE DA BISSAU: “SPARI ED ESPLOSIONI, SITUAZIONE ANCORA INCERTA”

“Ho sentito spari ed esplosioni di granate intorno alle 19.45 di ieri. La residenza di Carlos Gomes Junior non è distante, stamattina ho provato ad avvicinarmi ma le strade erano chiuse dai militari, sono riuscito a stento ad arrivare alla sede della nostra radio, che come le altre non può però trasmettere per un divieto imposto dai golpisti”. La voce di padre Davide Sciocco arriva al telefono tranquilla, ma anche rassegnata: per l’ennesima volta negli ultimi anni, la Guinea Bissau è di nuovo teatro di trame di potere che interrompono i tentativi di stabilizzazione pure fatti.

“In questo momento – prosegue il missionario del Pontificio istituto missioni estere – ci sono dei militari di guardia alla sede della nostra radio ‘Sol Mansi’ e la stessa situazione riguarda le altre emittenti. Le uniche a funzionare sono quelle che trasmettono da fuori il paese. Non ci sarebbero vittime”.

Dalle informazioni in possesso dell’interlocutore della MISNA sembra che il presidente ad interim Raimundo Pereira sia agli arresti così come alcuni ministri. Pare invece che Carlos Gomes Junior – già primo ministro e candidato alle presidenziali del partito al potere – sia riuscito a mettersi in salvo. Una situazione in divenire e ancora volatile, con i militari guidati dal capo di Stato maggiore dell’esercito, Antonio Indjai intervenuti a pochi giorni dal turno di ballottaggio del 29 aprile che avrebbe visto di fronte il favorito Gomes e Koumba Yala, leader del Partito di rinnovamento sociale.

Mentre non è ancora chiara quale sia la posizione di quest’ultimo rispetto al golpe, sembra evidente che i militari abbiano deciso di muoversi all’indomani della sospensione di una missione militare angolana nel paese (la Missang). Proprio ieri, infatti, il governo di Luanda ha deciso di sospendere la sua cooperazione con la Guinea Bissau dove è presente un contingente militare, ufficialmente incaricato di fornire sostegno per la riforma delle forze armate. In realtà, la missione ha nei fatti garantito anche la sicurezza dell’attuale esecutivo. Nelle scorse settimane Indijai aveva chiesto la fine della missione angolana, il governo si era invece opposto. Alla fine è stata Luanda deciderne la sospensione proprio per la mancata cooperazione dei vertici dell’esercito della Guinea Bissau.

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