giovedì 25 ottobre 2012

Aggiornamenti da Misna


TENTATO GOLPE O REGOLAMENTO DI CONTI, IPOTESI E SCENARI
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Sono andati avanti nella notte tra ieri e oggi perquisizioni in varie zone di Bissau dopo il tentato golpe di domenica. Lo riferiscono fonti locali della MISNA secondo cui però non ci sarebbero state violenze come era invece avvenuto ieri ai danni di due esponenti dell’opposizione, Silvestre Alves e Iancuba Djola N’Djai. I due, secondo la denuncia fatta tra gli altri dalla Lega guineana per i diritti umani, erano stati trattenuti, picchiati e poi rilasciati dai militari.

Ad alcuni giorni dal presunto colpo di Stato operato da un gruppo di militari che hanno attaccato una caserma dei berretti rossi, reparto d’elite dell’esercito, montano però i dubbi sulla reale dinamica dei fatti. Il governo di transizione ha accusato Portogallo e paesi della Comunità lusofona di aver ordito il golpe, ma secondo fonti bene informate della MISNA i fatti di domenica potrebbero essere conseguenza di un regolamento di conti interno all’esercito stesso o l’insieme di più fattori. Difficile pensare a un golpe dal momento che una sola caserma è stata attaccata e che la situazione è sempre rimasta sotto controllo degli attuali vertici dell’esercito.

La Guinea Bissau è da anni scossa da continui golpe o tentativi di rovesciamento del potere costituito messi in atto dai militari. L’ultimo coronato da successo ha portato lo scorso 12 aprile alla destituzione del primo ministro Carlos Gomes Junior. Subito dopo, con la mediazione della Comunità economica dei paesi dell’Africa occidentale (Cedeao/Ecowas), è stato formato un governo di transizione affidato a Rui Duarte de Barros. Il nuovo corso non è stato però legittimato dall’intera comunità internazionale e in particolare dalla Comunità dei paesi lusofoni.

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