“La campagna elettorale è stata
tranquilla, senza momenti di tensione e anzi con episodi che fanno ben
sperare: come quello di due candidati che si sono ritrovati nello stesso
posto per un comizio e che si sono scambiati le rispettive ‘magliette
elettorali’ in segno di concordia. O ancora come le tante marce di
sostenitori che a Bissau si sono incrociate senza mai causare incidenti
dando vita anzi a ‘spettacoli’ musicali e cori di accompagnamento”.
Raggiunto dalla MISNA in Guinea Bissau, padre Davide Sciocco,
missionario del Pontificio istituto missioni estere (Pime), racconta
l’atmosfera che si vive nel paese a due giorni dalle elezioni
presidenziali anticipate in programma domenica.
“Secondo l’opposizione – prosegue il
missionario – la nota dissonante è stata il sostegno esplicito dei
ministri del governo e della stessa primo ministro ad interim, Adiato
Diallo Nandigna, al candidato del Partito per l’indipendenza della
Guinea Bissau e di Capo Verde (Paigc, al potere), Carlos Gomes Junior.
Gomes, già primo ministro, ha di fatto potuto contare su più mezzi
rispetto ai diretti avversari. Un altro punto controverso è stato poi il
mancato rinnovo delle liste elettorali ferme al 2009: di conseguenza
non potrà votare chi ha compiuto 18 anni negli ultimi tre anni”.
In lizza per la poltrona di presidente ci
sono nove candidati dopo il ritiro di Ibraima Alfa Djalo: l’esponente
del Congresso nazionale africano si è fatto da parte in aperta polemica
per la mancata registrazione negli elenchi elettorali di 128.000 giovani
e ha accusato il governo di aver volontariamente escluso i cittadini
residenti all’estero.
“Tra i nove candidati restanti – prosegue
padre Davide – il favorito è sicuramente Gomes. A essere in grado di
rivaleggiare con il candidato del Paigc dovrebbero essere in tre: il
vicepresidente del Parlamento Manuel Serifo Nhamadjo che si presenta
come indipendente e che gode di un largo seguito tra la comunità
musulmana; Kumba Yala, del Partito di rinnovamento sociale e che in
passato è sempre arrivato primo o secondo; Henrique Pereira Rosa, ex
presidente di transizione, anch’egli indipendente, arrivato terzo alle
precedenti elezioni”.
Si vota domenica dalle 7 alle 18, ora
locale: alle urne sono chiamati 579.000 elettori (ieri hanno votato i
militari). Le operazioni elettorali saranno seguite da missioni di
osservatori inviate da Unione Africana, Comunità dei paesi lusofoni,
Unione Europea e Regno Unito. Se nessuno dei candidati supererà il 50%
delle preferenze, i primi due votati andranno al secondo turno. Al voto
anticipato si è arrivati dopo la prematura scomparsa, a gennaio, del
presidente Malam Bacai Sanha, morto a Parigi in seguito a una lunga
malattia.
Aggiornamenti: la domenica di voto è andata bene. Purtroppo però ieri sera è stato ucciso un vecchio capo militare, coinvolto in un antico tentativo di golpe. Continuano i "soliti" regolamenti di conti tra militari...
Aggiornamenti: la domenica di voto è andata bene. Purtroppo però ieri sera è stato ucciso un vecchio capo militare, coinvolto in un antico tentativo di golpe. Continuano i "soliti" regolamenti di conti tra militari...
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