PRESIDENZIALI, CINQUE CANDIDATI NE CHIEDONO L’ANNULLAMENTO
Denunciando “brogli massicci” cinque candidati alle elezioni presidenziali del 18 marzo hanno chiesto l’annullamento del voto. “Il processo elettorale è stato macchiato da irregolarità” hanno sostenuto ieri in conferenza stampa l’ex presidente Kumba Iala, Henrique Pereira Rosa, Afonso Té, Sherif Balde e Sherif Nhamadjo. Tra le irregolarità denunciate, l’esistenza di liste elettorali occulte, di false tessere elettorali, di doppi voti e di voti fittizi.
Le presunte irregolarità, secondo i cinque fra i nove candidati alle presidenziali, favorirebbero l’ex primo ministro Carlos Gomes Junior, del Partito per l’indipendenza della Guinea Bissau e di Capo Verde (Paigc), al potere fin dall’indipendenza dal Portogallo.
Gli osservatori internazionali inviati dalla Comunità dei paesi di lingua portoghese, dall’Unione Africana e dalla Comunità economica dei paesi dell’Africa occidentale hanno già espresso parere positivo sullo svolgimento delle elezioni.
Alle urne erano chiamati 579.000 elettori. Se nessuno dei candidati supererà il 50% delle preferenze, i primi due votati andranno al secondo turno. Al voto anticipato si è arrivati dopo la scomparsa, a gennaio, del presidente Malam Bacai Sanha, morto a Parigi in seguito a una lunga malattia.
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