mercoledì 8 dicembre 2010

Questo non raccontatelo a mamma...

Venerdì e sabato scorso sono stato ad un pellegrinaggio al santuario di Cacheu e che ogni anno mobilita moltissime persone qui in Guinea Bissau. Le camminate mi sono sempre piaciute e anche questa è stata molto carina. Abbiamo camminato nel pomeriggio per alcuni km sotto un sole potente e siamo giunti la sera al tramonto. Era bello con tutte quelle candele...
Poi per la notte ognuno doveva organizzarsi. Cioè significa che i giovani hanno dormito tutti per strada e i più fortunati sotto un tetto. Beh, io con il mio solito savoir faire sono finito in un morbido letto... Ho passato una piacevole serata a chiacchierare con il buon Manasses sotto uno splendido cielo stellato.
Al mattino poi si è celebrata la solenne messa e nel primo pomeriggio si è ripartiti per Bissau.

E qui inizia il bello...

Mezzi scarsi, ossia non c'erano abbastanza autobus e quindi eravamo schiacchiati più del solito (qui in tutti i mezzi si va a saturazione ma questa volta era più che saturo); autista ubriaco; autobus scassato con problemi di acqua (bisognava fermarsi frequentemente per mettere acqua).
Ma riusciamo a raggiungere la città e qui, quando già mi sentivo al sicuro, si rompono i freni!
Iniziamo ad andare alla deriva e qui il nostro autista, che in quel momento diventa eroe, fa una manovra improvvisa per far incagliare il mezzo nella sabbia di una stradina laterale. L'autobus quasi si capotta!
Io essendo vicino alla porta riesco a balzare giù in fretta, mentre la maggior parte della gente si fa prendere dal panico e iniziare a spingere e urlare per scendere. Qualcuno finisce all'ospedale proprio per gli spintoni, ma grazie al Cielo siamo salvi!

Oh mi raccomando non raccontatelo a mamma...

mercoledì 1 dicembre 2010

La musica di Ramiro

Ieri sera è venuto a trovarci il nostro nuovo vicino: Ramiro Naka. Artista guineense emigrato in Francia che oggi torna nella sua terra per aprire un centro culturale. Ci ha lasciato alcuni suoi cd e dvd. Oggi posso già definirmi un suo fan! Ero ad assistere alle sue prove nel tardo pomeriggio e canticchiavo già i suoi ritornelli più famosi.
Certo che in questo quartiere si trova proprio tutto: scuole, campo da calcio, discoteca, centro culturale, famiglie ricche e famiglie povere, spazi urbani e spazi di aperta campagna, il mare...
Il Ramiro Naka mischia nella sua musica diversi elementi musicali: il blues, la musica guineense, la rumba, la samba. Cosa hanno in comune: il nero. Tutti ritmi influenzati da africani e loro discendenti. Interessante.

PS non riesco più a mettere foto aggiornate perchè mi si è inceppata la macchina foto... che rabbia.

martedì 30 novembre 2010

Mama/2

Ieri pomeriggio, quando il sole stava ormai calando e tutto aveva una luce stupenda, mi sono fermato a salutare la mama. Mi ha fatto sedere e ancora una volta mi ha invitato a parlare di quando fra poco tornerò a casa per Natale. Era la seconda volta in pochi giorni che le raccontavo dell'attesa dei cari a casa, del momento del nostro incontro, della festa, della pizza, degli amici. Come se assaporare le emozioni di un ritorno a casa, anche se non la riguardava in prima persona, la facesse star bene, contenta e partecipe. E allora voleva sentirselo raccontare ancora una volta, rifacendo le stesse domande e le stesse esclamazioni.
Mi ha poi chiesto di portarle qualche regalo in particolare un gel per capelli per le sue figlie. Qualcuno conosce un gel per capelli afro?

venerdì 26 novembre 2010

Afriradio

Ho scoperto ieri sera Afriradio e riesco ad ascoltarla su internet. Notizie e musica dell'Africa e del mondo negro.

http://afriradio.altervista.org/www/

Ad ogni ora viene detto un proverbio e uno di questi diceva:

"le mani aperte vanno più lontane delle gambe".

mercoledì 24 novembre 2010

Uscivo correndo

Ieri, finita la mia giornata lavorativa sono corso a giocare a calcio nel campetto qui vicino con i vicini. Uscivo correndo come facevo quindici anni fa con la voglia di andare a giocare nel cortile.
Piccoli grandi momenti di felicità...

Due racconti, due sentimenti

Oggi ho da proporre due racconti che esprimono opposti sentimenti.
Il primo riguarda una cosa bella che ho fatto ieri: sono stato invitato a fare un incontro sull'economia solidale rivolto a rappresentati di piccoli gruppi di produzione agricola, di pescatori, di cooperative di lavoro. Ho potuto riprendere gli studi per la tesi e il fatto di dare loro concretezza è stato bello! Interessante anche perchè molti aspetti che presentavo di un'inziativa di economia solidale in Brasile erano molto simili al contesto della Guinea Bissau. Mi sono stupito pure io.


La seconda cosa invece riguarda un fatto di cronaca italiano che ho scoperto questa sera. Non so se i giornali ne hanno parlato... Un'infermiera di Napoli si è lasciata morire dissanguandosi con salassi per rivendicare il suo diritto al lavoro e a ricevere uno stipendio - che da molto tempo non le veniva dato (con il suo gesto ha voluto dire che le hanno rubato il sangue sfruttandola sul lavoro). Si chiamava Mariarca Terracciano. Mi ha sconvolto... Un gesto pazzo, forse eroico, per rivendicare un diritto che stiamo perdendo e lo stiamo perdendo forse perchè così vuole, consapevolmente, il Potere.

lunedì 15 novembre 2010

Mama

Mentre all'inizio mi colpivano molto di più le diversità, ora, poco per volta, conoscendo di più certe persone, mi colpisce ciò che ci unisce.
Una cosa carina che mi è successa è stata quando, di ritorno a casa un pomeriggio, passo davanti alla casa che è diventata la mia seconda casa, dove abita una "famiglia" con la quale passo spesso le mie serate a chiacchierare.

La "mama" responsabile della casa e dei giovani che ci sono (sono tutti di famiglie diverse ma dello stesso gruppo etnico) mi ferma in mezzo alla strada e mi dice: se hai bisogno che ti laviamo la roba portala pure, noi lo facciamo.
Mi sono emozionato e mi sono sentito a casa per un attimo.

Un altro giorno invece mi hanno coinvolto nella preparazione delle scope usate per pulire la casa. Si prendono delle foglie particolari che vengono ripulite in modo da ottenere solo le nervature che poi vengono unite in un mazzo e fatte seccare. Qui le scope sono senza manico e per pulire bisogna stare con la schiena piegata e il sedere all'insù.

sabato 6 novembre 2010

Grazie pastore!

Si è appena conclusa la visita di monitoraggio di un membro della Chiesa Valdese, originario del Togo, inviato per conoscere i progetti che finanziano con l'8permille in Italia.
Ho conosciuto una persona splendida per per 30 anni ha lavorato con sua moglie in Togo, come pastore e come responsabile di una associazione che si è occupata di moltissime attività per la formazione, per la solidarietà e la giustizia verso i poveri.
Oggi è vedovo e soffre ancora moltissimo per la perdita della moglie (di origine italiana) ma con la sua presenza qui ha saputo trasmettere autostima alla gente che ha incontrato qui a Bissau. E ha saputo offrire prospettive e entusiasmo ai responsabili dei progetti.
Un gran bell'incontro...

martedì 2 novembre 2010

2 Novembre

Oggi si ricordano i morti.
Qui è una giornata molto sentita e partecipata.
Il rito funebre, la morte, sono elementi fondamentali della cultura tradizionale. E allora i cimiteri oggi si riempiono e la gente porta corone (di carta colorata) e candele sulle tombe dei suoi cari.
Era interessante notare come al cimitero si trovano vicini il ricco e il povero, il bianco e il nero, tutti accomunati dalla sofferenza del ricordo di una persona cara e dal sapersi mortali.

lunedì 1 novembre 2010

Ma come fai senza una macchina?

Avevo sentito raccontare da amici che vicino a casa alloggiava un funzionario italiano dell'UNDP. Non ero mai riuscito ad incontrarlo. Ieri finalmente Mohammed mi ha portato da lui e lui è sceso per salutarmi. Poi sono salito in casa sua per una birra e ovviamente mi ha chiesto di dove ero: "Fossano, provincia di Cuneo..." e lui "...no! io di Costigliole di Saluzzo!".
Fantastico, sembrava di aver trovato un mio parente a Bissau.
Ognuno ha parlato un po' del proprio lavoro e come ci trovavamo in Guinea Bissau, della politica e dei suoi problemi.
Dalla sua casa si può vedere il mare e la campagna intorno a questo quartiere: una vista molto bella.
Il suo lavoro è molto interessante - economista, si occupa del budget del paese, essendo i ministeri poco formati a proposito. Il personale delle Nazioni Unite fa però un po' vita a sé, lontano dalla quotidianità guineense. Anche quando esce lo fa tra persone dello stesso rango.
La sera infatti sono stato con lui e la sua fidanzata in un locale nel centro e così ho potuto conoscere un po' di queste persone e scambiare qualche parola. In queste occasioni si riesce anche a creare buoni legami utili per il lavoro.
Però non ero più abituato a uscire mondane in locali glamour... (o forse non lo sono mai stato!).
Tra le persone che ho conosciuto c'èra una ragazza portoghese con un forte accento francese che lavorava anche lei per l'UNDP. Parlando del più e del meno mi diceva di come sia assolutamente essenziale avere una macchina tutta per sè per vivere a Bissau. Alla mia risposta in cui dicevo che per me non era possibile, lei ha replicato secca: "io la prima volta sono venuta qui solo per sei settimane e la prima cosa che ho fatto è stata comprarmi una macchina".
Io mi sono sentito un po' sfigato e l'indomani ho raccontato la mia vicenda alla comunità che mi ospita, i quali, avendo compreso la gravità della situazione, hanno prontamente rimediato alla necessità. Oggi posso dire di avere anche io una macchina! e che macchina!!
Allego la foto


PS sabato sera alla discoteca vicino a casa c'era l'ennesima festa con sfilata di moda. La prima volta che avevo assistito a questo evento le modelle erano come ce le immaginiamo noi: magre, molto belle, slanciate.Questa volta però era l'immaginario afro ad essere veramente appagato: le modelle erano molto ben equipaggiate con sederi molto importanti. L'entusiasmo del pubblico locale era ben più grande rispetto alla volta precedente!

mercoledì 20 ottobre 2010

Ratatouille

Questo mio uscire la sera per andare a chiacchierare con i vicini mi ricorda un sacco la mia adolescenza nel quartiere di S. Lucia. Quanto era bello passare le sere laggiù in compagnia a contarsele...

Questa sera abbiamo guardato la prima parte del cartone "Ratatouille". I bambini erano super-contenti! Mentre una delle mamme ad un certo punto mi fa: ma quel topo è proprio vero?

mercoledì 13 ottobre 2010

La mia terra

Sono tornato nella casa dei miei vicini perchè abbiamo deciso che avrei fatto vedere loro alcune foto della mia terra. Così ho montato il mio pc su uno sgabello e tutti davanti a vedere. Una delle madri, seduta in prima fila, era molto curiosa e mi faceva domande, voleva capire bene. Che figo. Poi ho fatto ascoltare loro una canzone italiana... ero indeciso tra ballare una danza occitana, un neomelodico o Tiziano Ferro, poi sono finito su Jovanotti...

Mi sono soffermato sullo spiegare le nostre stagioni, la nostra natura, la campagna, gli allevamenti, il cibo, la neve e il freddo. Spiegare altre cose più complicate era difficile sia per la lingua che per la distanza tra i mondi.

E' stato simpatico!

Inoltre, in questi giorni sta finalmente cominciando uno dei progetti di cooperazione decentrata che devo seguire e che durerà un annetto. La Regione Piemonte finanzia, insieme alla città di Pinerolo, un progetto di rafforzamento della formazione professionale del CIFAP (la scuola in cui vivo e lavoro). Si dovranno aprire un corso di serramentistica e sviluppare quello per gli elettricisti; fare una ricerca sulle scuole professionali in Guinea Bissau; organizzare delle giornate per far conoscere il CIFAP tra la gente (tipo "scuola aperta").

Finalmente inizia la parte consistente...

domenica 10 ottobre 2010

Caipirinhando

Ieri sera dovevo uscire con i portoghesi (cooperanti di una ong) ma non si sono fatti sentire. Allora, non trovando altra compagnia, ho deciso di uscire da solo.
Che cavolo, era sabato sera!, sentivo musica in ogni dove e volevo uscire!
Così mi sono avventurato nella discoteca qui vicino a casa.

Dovete sapere che abito nel quartiere chiamato "Bairo Ministro" cioè dove ci sono molte case di
ministri, segretari di stato, funzionari delle Nazioni Unite. Di per sé dovrebbe essere molto chic e per certi versi lo è. Ma se paragonato a quello che state pensando, beh, non lo è affatto!
In ogni caso in questo quartiere mi avventuro spesso nelle mie passeggiate.
Si può dire che ormai conosca molte persone (niente di più facile qui che lanciarsi a conoscere gente!). Così arrivato nella discoteca a pochi metri da casa ho trovato il mio amico della Guiné Conakry che mi ha chiesto se gli offrivo una birra. Siccome lui mi offre sempre il thé della sera gliel'ho offerta ben volentieri! Abbiamo parlato un po' e mi sono gustato la mia prima caipirinha.

Poi ci siam seduti davanti a casa sua, proprio davanti all'entrata della discoteca. Vicino a lui abita un tipo della Sierra Leone. Non potevo non offrire anche a lui una birra. E così ho fatto. La discussione si è sviluppata così sulla Sierra Leone.
E via con la seconda caipirinha.
Mi destreggiavo tra inglese, francese e criolo, ma ormai le lingue mi uscivano problemi (grazie alla caipirinha ovviamente).
Il tipo ha iniziato a parlare di brutto, ma era interessante. Mi raccontava del suo paese, del tempo della guerra civile e dei casini successi (tipo film "Blood diamond").
Però alla fine ci siamo ritrovati entrambi stranieri in una terra straniera. Mi sono sentito molto vicino a lui. Abbiamo parlato dei problemi della Guinea Bissau ed è stato bello capire che l'elemento che abbiamo riconosciuto alla radice di tutti i mali è la povertà! Cioè, se si sviluppasse un po' il paese molti problemi si potrebbero superare: la rivalità tra le etnie, le superstizioni, la voglia di rubare e corrompere, etc.
Ed eravamo anche d'accordo che la gente in fondo è brava e si vive senza paure particolari.
Poi il tipo si dilungava un sacco, ma era piacevole: "let me tell you this...!".
Alla fine mi sono congedato e sono andato a riconsegnare dentro i bicchieri (avendo fatto conoscenze qua e là mi hanno lasciato entrare senza pagare ;) ). Dentro la gente ballava nella pista. Chi mi conosce sa cosa provo nei momenti in cui mi trovo davanti a danze di carattere "afro"... beh proprio così... poi me ne sono tornato a casa contento.

Ieri pomeriggio, poi, ho avuto un'altra discussione interessante: una donna mi chiedeva com'è che noi bianchi facciamo pochi figli, uno, due e basta. Mentre loro ne fanno molti e ogni uomo cambia senza problemi diverse donne...
Ho capito che qui succede che un uomo va con molte donne, perché qui la percentuale delle donne è più alta degli uomini e quindi, siccome una donna non può restare sola, allora un uomo deve "per forza" andare con più donne. (mi pareva interessante questo punto...).
Inoltre le donne, che devono fare tutti i lavori di casa, se sono più di una possono darsi una mano.
Rimane il fatto che alla radice di tutte queste cose rimane la povertà e la necessità di sopravvivere in condizioni di vita non facili...

Quando si potrà sradicare la povertà tutti gli aspetti della vita potranno essere sicuramente più dignitosi. Non per forza come noi - anzi me lo auguro proprio - ma più dignitosi!

martedì 5 ottobre 2010

Beatamente

Nei miei giri della sera questa volta sono finito in una casa qui davanti al CIFAP. Mi hanno invitato ad entrare nel cortiletto e a sedermi fuori con loro. Ovviamente in casa non si entra, la vita è tutta fuori. Solo per dormire si va sotto il tetto.
Abitano in una casa in costruzione, senza alcun mobile o divano. Il proprietario è qualche ministro o segretario che, non avendo ancora finito i lavori, mette una famiglia per fare da guardia.
C'erano almeno tre adulti (si è fatto presto buio e si vedeva ben poco non essendoci luce), 4 adolescenti e altrettanti bambini, forse. Un cane.
Hanno mangiato nella loro unica bacinella con riso e pesce, prima un gruppetto e poi un altro. Tutto sul pavimento. Mi hanno offerto da mangiare ma ho preso solo da bere, un buon succo. Una semplicità incredibile.
Le bambine chiacchieravano tra loro e con le donne. Una donna scherzava con il cane e mi domandava ogni tanto qualcosa.
Un bambino mezzo addormentato mi è venuto vicino, l'ho preso e messo sulle ginocchie e si è beatamente addormentato.
Arrivata l'ora di cena ho salutato e sono tornato a casa.
Mi hanno invitato a ripassare presto.
Mi è piaciuto molto...

venerdì 24 settembre 2010

Festa dell'indipendenza

Da 37 anni la Guinea-Bissau è un paese sovrano indipendente. Oggi la città di Bissau festeggia con una marcia di scout l'anniversario. Mancavano i suoi politici perchè tutti impegnati in viaggi all'estero (si sa, in generale i politici difficilmente sono vicini al popolo, da noi come da loro).

Camminando per le vie centrali si è reso omaggio ad Amilcar Cabral, colui che era alla guida del movimento per la liberazione contro i portoghesi (la guerra di indipendenza durò ben 11 anni, la più lunga di tutta l'Africa in un'epoca in cui tutti gli altri paesi africani avevano già ottenuto l'indipendenza - 1973).

In uno slancio di patriottismo mi son comprato il poster di Cabral, la maglietta della nazionale e il giornale che raccontava la storia del paese.

Certo che l'indipendenza è ancora un concetto relativo...
la povertà, la mancanza di infrastrutture, etc. creano lacci di dipendenza dall'estero. Per capire come funziona la povertà suggerisco un articolo che riporto qui perchè molto interessante. E' tratto dal libro di John Perkins (2005), "Confessioni di un sicario dell'economia":

Ero un sicario dell’economia [an economic hit man (EHM)], parte di un gruppo d’elite di moderni “killer professionisti” che promuovono gli interessi delle grandi multinazionali e di alcuni settori del governo americano. Avevo una qualifica altisonante – Chief Economist – e uno staff di economisti, consulenti d’impresa e analisti finanziari super qualificati che producevano imponenti relazioni che potevano legittimare qualunque cosa, ma il mio vero lavoro era ingannare e saccheggiare il Terzo Mondo.
Anche se noi EHM lavoriamo in vari modi, il nostro compito più comune è quello di identificare i Paesi che possiedono le risorse che servono alle nostre aziende. Poi, seduciamo, corrompiamo e costringiamo i leader locali a sfruttare il proprio popolo – accettando prestiti che quei paesi non potranno mai ripagare, privatizzando i beni di proprietà dello Stato, legalizzando la distruzione di un ambiente fragile e vendendo a prezzi stracciati alle nostre multinazionali quelle risorse preziose. Quando i leader si oppongono vengono rovesciati o assassinati da bande sponsorizzate dalla Cia.
Avevamo ottenuto un tale successo nel Terzo Mondo che i nostri capi ci hanno fatto sviluppare strategie simili negli Stati Uniti e nel resto del pianeta. Il risultato è una forma di capitalismo insostenibile. Durante i suoi circa 400 anni di esistenza, il capitalismo ha assunto varie forme. Questo – quello che io chiamo “Capitalismo Predatorio” – è forse il peggiore. Ed è l’elemento determinante che spiega l’attuale crisi economica. Nonostante temporanee riprese, questa crisi è l’apice di uno tsunami globale, che oggi stiamo sperimentando e che dobbiamo trovare il modo di invertire per il futuro dei nostri nipoti e dei loro figli.
Davanti a questo tsunami economico globale sta ora a ognuno di noi decidere quale futuro non solo immaginiamo, ma vogliamo contribuire a creare. Questo è quello per cui ho deciso di impegnare il resto della mia vita.
Vogliamo un mondo governato da pochi miliardari, occupati a controllare le risorse del pianeta con l’unico fine di servire i loro appetiti sempre più voraci? Vogliamo più debito, privatizzazioni e mercato in cui i signori del furto si innalzano al di sopra delle leggi che valgono solo per il resto della popolazione?
Vogliamo comprare da aziende che finanziano il rovesciamento di governi eletti democraticamente? Che indeboliscono i nostri presidenti e le altre cariche elettive? Vogliamo continuare a crescere i nostri figli in un pianeta dove meno del 5 per cento della popolazione consuma più del 25 per cento delle risorse, e meno del 10 per cento di quel 5 per cento controlla i patrimoni, e dove circa metà del mondo vive in povertà?
Non bisogna essere un sicario dell’economia per capire questi numeri sbalorditivi e quello che rappresentano. La buona notizia è che tutto ciò che devi fare è impegnarti per cambiare le cose per il futuro. Tu puoi essere uno dei molti che stanno combattendo per rompere i vecchi schemi, per liberarsi dal capitalismo predatorio e lasciare in eredità alle future generazioni un mondo che rifletta gli ideali di un’autentica democrazia, un mondo indirizzato verso una società sostenibile, giusta e pacifica per ciascuno di noi.
Il potere non spetta a nessun politico o ai signori del furto, o ai sicari dell’economia. Il potere spetta a noi. Io credo nel nostro potere e in quello che possiamo fare insieme.

domenica 19 settembre 2010

Jacasì!

Sabato gita a Varela.
Partenza alle 5:30 del mattino.
4 ore e mezza di macchina di cui le ultime due su strada sterrata incredibile.
Bagno su spiaggia figa.

Pranzo eccezionale in un ristorante il cui cuoco è un ligure (tagliatelle splendide e capretto de mato, torta con cioccolato e crema pasticcera, caffè). Non so se potete immaginare cosa vuol dire mangiare tagliatelle con formaggio sopra in un posto sperduto del genere...
Cosa altrettanto interessante la moglie del cuoco, una signora che è un incrocio di mille razze. Veramente "jacasì" (misto)! Nata in Guinea Bissau da madre guineense e padre francese e sposata con un italiano. Parla qualsiasi lingua e per tutti ha una parola simpatica.
Il ristorante offriva anche camere per la notte e una splendida amaca sotto gli immensi alberi ma noi alle 15 eravamo già in auto per il ritorno.

Altre 4 ore e mezza di auto e alle 19:30 eravamo di nuovo a casa appena dopo il calar del sole e l'inizio della pioggia.
Era cotto come una pera, ma ne è valsa la pena!

martedì 14 settembre 2010

Oggi festeggiamo!

Oggi festeggiamo il primo traguardo tangibile raggiunto!

Tra i miei compiti c'era quello di legalizzare un'associazione che rappresentasse la Congregazione che mi ospita e che ha fondato la scuola di formazione professionale (CIFAP) presso la quale lavoro, attraverso la mia ONG (ENGIM).
Ebbene, oggi il Ministero ha finalmente riconosciuto tutti i nostri documenti e ha attribuito all'associazione la personalità giuridica.

Più o meno lo stesso lavoro lo dovrò fare anche per la mia ONG: anche lei deve essere riconosciuta dal Governo per poter poi firmare nuovi contratti e partecipare a nuovi progetti.

Nel frattempo riprenderà la scuola professionale e inizieranno anche due progetti che dovrò seguire.

mercoledì 8 settembre 2010

Perchè mi hai lasciato?

Da quando Eleonora se n'è andata mi sono ammalato...

mi son beccato un bel febbrone e pure il tempo è diventato più grigio e tremebondo...

dura la vita.
Ora sono convalescente e cerco di riprendermi.
E' stato simpatico fare le visite all'ospedale di Kumura (opera dei francescani).
Le analisi del sangue si fanno all'aperto sotto una tettoia. Tutta la gente fa la fila seduta sulle panchine e quando è il tuo turno ti siedi sullo sgabellino, allunghi il braccio e via.
Per chi conosce la mia allegra predisposizione a queste cose può immaginare il mio stato d'animo.
Ero sempre stato abituato alle graziose attenzioni delle infermiere...

A parte questo racconto stupido la struttura è molto bella e il lavoro infinito...
L'ospedale è anche lebbrosario e accoglie moltissimi casi di AIDS.
Fa una certa impressione conoscere i numeri dei casi e le difficoltà che vivono i medici.
Ma la forza d'animo che hanno è davvero ammirevole!

lunedì 30 agosto 2010

Mi compro un'isolotto!

Il weekend passato lo abbiamo trascorso a Bubaque, una delle tante isole che fanno parte dell'arcipelago delle Bijagos. Non c'è bisogno di dire che il posto era veramente splendido...
Ospiti di un missionario brasiliano del PIME, Eleonora ed io siamo arrivati dopo 4 ore di viaggio con la barca "Expresso Bijagos".

Nonostante la stagione delle piogge il tempo è stato clemente ed il sabato mattina siamo partiti per la spiaggia attraversando tutta l'isola. Prima, però, ci siamo fermati a visitare una tabanka (villaggio tradizionale). Fa sempre un certo effetto vedere queste comunità nelle loro case di terra ed il tetto di paglia, tutti insieme, giovani e anziani a lavorare ognuno nelle proprie attività: i giovani a costruire attrezzi da lavoro, le donne a guardare bambini e a preparare cibi.
Un'anziana donna cercava di istruire Eleonora, mentre io cercavo di fare qualche foto.
Abbiamo poi ripreso il viaggio, passando vicino alla pista di atterraggio dell'isola: da qui arrivano e partono i famosi aerei carichi di droga. La gente lo sa e te lo racconta.

Arrivati in spiaggia abbiamo prima dovuto evitare l'ennessimo serpente. Ma poi ci siamo finalmente tuffati nell'oceano! Le razze per nostra fortuna non c'erano e l'acqua era calda e piacevole.

In queste isolette splendide ci sono alcuni hotel di proprietà straniera e anche diverse strutture costruite nei primi anni dell'indipendenza che ora sono tutte in rovina... (certo per l'Africa in generale i primi anni dell'indipendenza sono stati promettenti e carichi di speranza ed entusiasmo. Poi qualcosa si è inceppato...).
Viene da pensare che se il turismo fosse ben gestito porterebbe risorse importanti al Paese. Peccato che spesso insieme al turismo arrivino anche molti effetti spiacevoli (costruzioni invasive, casini vari...).

Dopo una bella passeggiata sulla spiaggia deserta siamo tornati a casa. Al ritorno abbiamo dato un passaggio ad una ragazza che da un villaggetto andava a vendere in centro il suo pesce. Lungo il viaggio cercava di convincermi del fatto che i Balanta (una delle diverse etnie) siano soliti rubare l'anima delle belle ragazze che non riescono a conquistare, in modo tale che poi, possano farle loro o fare in modo che l'anima vada in un'altra donna sulla quale possono avere una relazione.
Non sapevo bene come ribattere al suo discorso. Ero privo di contro-risposte e argomenti adatti alla discussione...

La domenica siamo tornati a Bissau con il solito "Expresso Bijagos".
Questa volta il viaggio è stato lunghissimo, caldissimo, insieme a numerosi polli, maiali, capre...
Così è.

venerdì 20 agosto 2010

Quando i neri fanno la storia

Sto leggendo un libro molto interessante dal titolo: "Quando i neri fanno la storia". L'autore, Serge Bilé, racconta alcuni fatti storici che riguardano i regni in Africa Occidentale prima della colonizzazione. Tra questi c'è un'interessante dichiarazione dei diritti umani datata 1222. Siamo nell'Impero del Mali e tra gli articoli si legge:

Art. 5 - Ognuno ha diritto alla vita e a preservare la sua integrità fisica. Di conseguenza, ogni tentativo di togliere la vita al prossimo viene punito con la pena di morte.

Art. 16 - Le donne, oltre alle occupazioni quotidiane, devono essere associate a tutti i nostri governi.

Art. 20 - Non maltrattare gli schiavi, concedete loro un giorno di riposo a settimana e fate in modo che smettano di lavorare in orari ragionanevoli. Siamo padroni dello schiavo ma non del sacco che porta.

Art. 24 - Non fate mai torno agli stranieri.

Art. 30 - Andiamo in aiuto di coloro che ne hanno bisogno.

Non male per essere il XIII secolo!

Il pentolone di Cacheu

In questi giorni il corso di lingua e cultura assorbe molto tempo.
Essendo poi qui anche Eleonora, il tempo per blog e foto si riduce, giustamente!

Sabato scorso siamo stati a Cacheu, città del nord sulle rive dell'oceano. In questa cittadina sono sbarcati i portoghesi nel XV secolo. I segni della loro presenza sono ancora presenti non solo nelle case e nel porto ma anche in una piccola fortezza rimasta intatta sulla costa. Dentro questa piccola costruzione sono raccolte alcune statue di personaggi che hanno fatto la storia della Guinea Bissau (storia coloniale e post-coloniale). Al centro c'era anche un pentolone arrugginito. Il ragazzo che ha permesso il nostro ingresso ci ha spiegato che si trattava del recipiente dal quale mangiavano gli schiavi che presto sarebbero partiti per le Americhe.

Mi ha fatto un certo effetto...

Abbiamo passato una bella giornata nella quale siamo stati anche ospiti di una comunità di suore brasiliane, che lavorano promuovendo una cultura alimentare sana e improntata sulla produzione locale, sfruttando le grandi potenzialità di questa terra. Fanno un lavoro splendido di educazione nelle scuole e in molteplici istituzioni locali. Accade spesso che la cultura della gente non permetta di sfruttare le risorse presenti per una vita dignitosa: si pensa che il lavoro agricolo sia una cosetta per donne, oppure si ignorano le potenzialità nutritive di alcune piante comuni. Per non parlare poi della scarsa sensibilità sulla cura dell'igiene personale e degli ambienti di vita quotidiana.

Una piccola cosa molto carina che ricordo ancora di quella giornata è stato l'incontro con alcuni bambini che avevano teso una corda in mezzo alla strada per fermare le macchine: avevano coperto con la terra alcune buche della strada e chiedevano ai passanti un contributo per il loro lavoro (lo Stato non è in grado di provvedere alla manutenzione delle strade, che infatti sono per lo più pessime...). Ci siamo fermati e ho dato loro 100 Franchi Cefa. Siccome solitamente ricevono appena 25 Franchi Cefa, la loro sorpresa e gioia è stata grande tanto da stamparmi un sorrisone e un salto incredibile, come i bambini sanno fare!

lunedì 2 agosto 2010

Elementi di cosmologia

Oggi ho iniziato il corso di Creolo e di storia e cultura della Guinea Bissau: molto interessante! La mattina si fa la parte di grammatica e di pomeriggio ci sono professori e testimonianze dal mondo della Guinea Bissau. La lezione oggi verteva su alcuni elementi della cosmologia della Guinea Bissau.

Un professore di filosofia ha iniziato a presentarci alcune questioni centrali di questa cultura: innanzitutto Dio, che il principio a partire dal quale tutto esiste. La causa dietro ogni evento è Dio, nel bene e nel male (se il male accade è sempre un male minore che funge da monito per coloro che lo ricevono affinché si ravvedano).
Dio si relaziona con gli uomini attraverso degli spiriti: gli irà. L'uomo quindi prima di ogni scelta interroga gli irà, attraverso gli uomini religiosi, che chiedono spesso sacrifici. L'uomo interroga anche gli irà per capire la causa di un male subito.

Momento molto importante è il funerale e il legame con i defunti.
Il senso del sacro è quindi molto forte, tanto che ci si inchina di fronte a qualsiasi rappresentazione di Dio e del sacro, che sia una chiesa, un prete, un uomo religioso islamico o tradizionale.

Altrettando forte è la pressione della famiglia sui figli, soprattutto su quelli che per un motivo o per l'altro decidono di allontanarsi dalla religione tradizionale. Da qui nasce il sincretismo religioso, ossia il tenere il piede in due scarpe (cristiano e aderente alla religione tradizionale).
La pressione non è percepita come un ostacolare chi va contro corrente e la sua libertà di coscienza ma è un volere il bene e la vita del figlio.

Ancora...

La natura è dono di Dio per cui non si può disporre di essa liberamente: certi alberi non possono essere abbattuti ad esempio. Attraverso le cose si percepisce Dio, per cui si adorano le cose anche fosse una pietra.

Il sentimento di vendetta è molto presente. Non si soprassede ai conflitti, soprattutto se avvengono tra famiglie differenti. Il perdono è segno di fragilità.

Fine della prima puntata...

PS oggi la pioggia mi ha messo a mollo per l'ennesima volta. Così mentre tornavo mestamente a casa a piedi avevo un gran bisogno di sfogarmi e forse di vendicarmi proprio della pioggia: tornato a casa mi sono messo in pantaloncini e sono uscito a correre come un matto! Qui lo fanno in molti ma un bianco è sempre un'attrazione particolare... neanche la pioggia mi ferma.

venerdì 30 luglio 2010

Paletti

Oggi possiamo mettere un primo paletto, perchè ci sono certi avvenimenti capaci di farti sentire che un tempo lascia il passo ad un altro.
(Vabbè la sto facendo, come al solito, grossa...)
Mi sono accorto mentre inveivo in italiano contro un idiota di autista del toka toka che la luna di miele era finalmente finita.
Per un attimo non ho sopportato il fatto di essere guardato come se fossi un alieno, che qualcuno ridacchi alle mie spalle, che il marciapiede non ci fosse e che al bordo della strada un fiume di acqua putrida corresse veloce e che dovessi per forza attraversarla con i miei sandali, che fossi tutto bagnato a causa della pioggia di stravento, che l'autista non si fosse fermato dove gli avevo chiesto e che tutto debba essere così maledettamente disorganizzato e non funzionale.
Dico: finalmente, perchè saper apprezzare nonostante le difficoltà è prova di maturità. Vediamo se ne sarò capace...

lunedì 26 luglio 2010

Tra una corsetta e l'altra

Oggi, finita la mia giornata lavorativa, sono andato a farmi la mia solita corsetta. Sulla strada del ritorno poi mi sono fermato a parlare con alcune guardie che sorvegliano le case qui intorno e infine mi son seduto a prendere un po' di the in una casa di musulmani.
Il discorso era sulle donne e il mio amico mi spiegava:

"La donna non deve parlare troppo e farti venire mal di testa. Se le dici che deve stare lì, lei deve stare lì. Se non ha il permesso non può fare quello che vuole. Sai, ci sono certe che invece non stanno mai zitte e se tu dici loro: vai su, loro vanno giù; vai di qua, lei va di là! Non si può andare bene così. La donna deve comprendere quello che voglio e fine".
Io lo ascoltavo in silenzio e alla fine ho semplicemente detto che da noi le cose sono un po' diverse... Lui ha infatti confermato che i matrimoni misti non possono certo funzionare...
Il the però era buono e il tipo nonostante tutto simpatico.

Improvvisamente passa una delle nostre macchine piene di militari sopra e il nostro Chico alla guida.
Subito mi spiegano che hanno finalmente preso il ladro che da diverse settimane rubacchia qui da noi. Chico l'ha visto per l'ennesima volta e stufo ha chiamato alcuni militari qui vicino. Questi sono arrivati, hanno accerchiato il ladro che tentava di fuggire e dopo averlo preso lo hanno massacrato di botte... Dopo averlo caricato sulla macchina lo stavano portando alla polizia.
Il ragazzo veniva a rubare qualche banana e qualche cosetta che trovava in giro (un bidone, qualche tubo...). Ora chissà se è ancora vivo...

Storie di vita quotidiana...

venerdì 23 luglio 2010

Afropessimismo/2

"Siamo qui a portare uno sviluppo che non vogliono. I tempi e l'organizzazione sono nostri, non loro. In fondo non gliene frega un cazzo... Bisognerebbe smettere tutto il flusso di soldi degli aiuti e lasciarli nella merda per un po' e forse così si organizzano da loro. Come diceva De Andrè, no? Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori..."

L'Afro-pensiero che ho raccolto oggi da un giovane cooperante con qualche anno di esperienza.

sabato 17 luglio 2010

Una notizia da Gennaro

Ma allora devo tornare per votare di nuovo il presidente della Regione Piemonte? mi fanno fuori il Cota? Ora poi che siamo all'agonia del Cesare... non vorrei mai...

A parte le schifezze della nostra politica interna (mi consolo con il narcotraffico della Guinea Bissau) volevo pubblicare un post apparso sul blog del mitico Gennaro Carotenuto. Il tema riguarda l'isola di Haiti e anche se non c'entra direttamente con questo blog sono rimasto colpito dalla notizia.


Haiti, bilancio di un disastro a sei mesi dal terremoto

A sei mesi dal terremoto l’isola di Toussaint L’Ouverture (il giacobino nero, l’ex-schiavo protagonista della lotta per l’indipendenza del primo stato nero al mondo a fine ‘700), è ancora una montagna di macerie. Qualcuno le ha calcolate, 20 milioni di metri cubici di macerie, ma nessuno sa, o vuole, rimuoverle a meno di non comprare pezzo per pezzo quello che resta di Haiti. A sei mesi dal terremoto che ha causato 222.570 vittime (300.000 secondo fonti altrettanto autorevoli) in uno dei luoghi ambientalmente più difficili al mondo, Haiti denuncia di trovarsi in un contesto di quasi occupazione militare straniera di fatto. Non è la prima della sua storia difficile, ma le migliaia di militari stranieri (fino a 20.000 i marines) sono lì con uno scopo preciso: assicurare la spartizione tra le multinazionali di quel che resta del paese.

venerdì 16 luglio 2010

Dialoghi intorno a Bissau

Oggi parlavo con un giovincello ospite dei missionari qui. Il discorso all'inizio è finito su questioni politiche. Commentavamo le foto che abbiamo ieri sera della città di Bissau prima dell'indipendenza (ne ho pubblicata qualcuna nella sezione foto): sembrava una città di una ridente riviera turistica. Ordine e pulizia. Impressionante se si pensa a come è ridotta oggi... ma certo mica si può fare lo scambio "ritorno al colonialismo" per un po' di ordine in più... ;)

In queste foto per esempio si vede la bella pizza del palazzo del governo prima del 1973 e dopo il palazzo oggi sventrato dalle bombe con i fori dei proiettili...

Lui mi diceva che non sopporta i portoghesi perchè durante la guerra di indipendenza hanno ucciso dei suoi parenti.

Poi mi ha tirato in ballo il conflitto in Medio Oriente e la questione dei Palestinesi che son tutti terroristi. Beh ovviamente non mi son tenuto e gli ho fatto una testa così sulla genesi del conflitto e la politica di apartheid degli israeliani di oggi.

Da lì siamo poi finiti a parlare dell'Europa. Mi colpisce sempre vedere la faccia che fanno quando dici loro che molte persone da noi sono atee e non mettono piede in nessuna chiesa. Ti guardano molto stupiti e scuri in volto, quasi increduli...

domenica 11 luglio 2010

Stagione delle piogge/3

Per continuare la striscia sui comportamenti dei giovani guineensi durante le piogge beccatevi sto video. Fa scassare!

http://www.youtube.com/watch?v=9LabgpQnWus

giovedì 8 luglio 2010

L'Africa in pista/1

Facciamo un esperimento.

D'ora in poi quando mi sentirò preso dalla serietà del momento vi smarronerò con questa roba: ho deciso che per approfondire qualche riflessione sull'Africa e lo sviluppo andrò a riprendermi un libretto che avevo comprato un paio di anni fa su questo tema. Senza alcuna pretese di esaustività e sistematizzazione proporrò qualche passaggio e qualche pensiero.

L'autore è Jean-Leonard Touadi ed il titolo è "L'Africa in pista".

Se qualcuno vorrà contribuire sarà molto ben accetto!

Magari qualche passaggio del libro aiuterà a prendere le distanze da due trappole, quelle che l'autore chiama "neo trionfalismo panafricano naif" (africani tutti buoni yè!) da una parte e dal famoso "afro-pessimismo" dall'altra (sti qui non andranno mai da nessuna parte!).

Parliamo di Africa e di Afriche.

Al singolare perchè nasce proprio da quando avviene l'irruzione degli altri, ossia nasce sulle navi dei negrieri. Africa perchè ha in comune un passato storico a partire dal XVI secolo ma ha anche un destino comune: dovrà trovare le strade per esprimersi come soggetto unitario di fronte
alle sfide della globalizzazione.

Al plurale perchè ci sono le mille culture ognuna diversa e particolare. Le differenze geoambientali, le differenze legate alle influenze subite (non solo con l'Europa ma anche con il mondo arabo e indiano).

Proviamo a far questo percorso consapevoli che l'idea dello sviluppo è morta. Come dice Mohammed Sid Ahmed "è finita, il dialogo Nord-Sud è morto come il conflitto Est-Ovest. Non c'è più linguaggio comune, si è esaurito perfino il patrimonio lessicale necessario per esprimere questi problemi. Sud, Nord, Terzo Mondo, liberazione, progresso, tutte queste parole non
hanno più senso".

Oggi il sistema-mondo è una struttura polarizzata tra Centro e Periferia attraverso la subalternizzazione delle economie dell'America Latina, Africa e Asia da parte dell'economia egemone. Il "Sud" è nato, quindi, da un'operazione d'espansione imperialista su base economica, una specie di inserimento coatto nella modernità economica degli altri e per gli altri che i popoli africani non hanno mai potuto negoziare. Questo è il peccato originale!

Non hanno potuto negoziare... mi piace questo passaggio.

mercoledì 7 luglio 2010

Ah Guiné Guiné...

Oggi un vigile urbano stava dirigendo il traffico nel centro di Bissau.
Sopraggiunge una macchina lussuosa con scorta e il vigile la ferma così come richiede il suo lavoro.
Il ragazzo a bordo, rampollo di un politico locale, si indispettisce e chiama al cellulare una squadraccia di militari per punire i vigili urbani.
Questi arrivano e pestano i malcapitati. Sembra che uno sia stato addirittura ucciso...
E i colpevoli non possono essere giudicati se non dal tribunale militare (cioè non succederà nulla).
Sembra incredibile ma questo è lo stato delle cose in Guinea Bissau.
Il potere militare è al di sopra di tutto.
Ah Guiné Guiné...

martedì 6 luglio 2010

Manca solo una cosa...

Vero, sembra che scriva sempre di cose extra-lavoro, ma ammetto che mi sto impegnando nelle varie cose che ho da fare! Però è chiaro che spesso le cose interessanti succedano al di fuori. E qui il confine tra dentro e fuori il lavoro è effettivamente labile (il che è molto figo...). Oggi ho visitato un posto dove è stata costruita una scuola molto caruccia qui vicino. E' stata fatta con finanziamenti anche della Regione Piemonte.

Dopo la visita siamo stati ad una festicciola per la nascita di una bambina. Una festicciola in famiglia molto carina, molto semplice e tranquilla. Finalmente qualche buona birretta ben fresca! Un momento di conviavialità che permette di conoscere meglio le persone e la cultura guineense...

Oggi però volevo festeggiare anche il ritiro della carta di residenza guineense! Per non parlare poi della patente arrivata la settimana scorsa.
Ora sono in regola!

Manca solo una cosa...

venerdì 2 luglio 2010

Riflessioni a tutto tondo

Impagabile vedere il Brasile perdere circondato da brasiliani.

Mentre sto Ghana... ma si può?!? (lasciatemelo dire...sti moru!).

Stasera dovevo andare al concerto del famoso cantante Zé Manuel, ma le forti piogge hanno impedito l'uscita... la pazienza qui si forgia più forte che mai.

Ma oggi è anche giorno del primo mal di pancia dovuto al cibo molto probabilmente. Ancora pazienza...

Con i brasiliani questa sera si parlava della cultura guineense e di come sia difficile comprenderla... la gente sembra dia più valore alla morte che alla vita. Fanno la fame e poi spendono una barca di soldi per un funerale di un vecchio parente. Magari era malato da tempo e non sono mai andati a trovarlo o mai si sono interessati. Ma quando muore, comprano una vacca per il sacrificio e fanno dei debiti per questo.

Incredibile ma è così.
Sembra ci sia una specie di barriere tra noi e loro. Non ci possiamo capire. Loro dicono infatti "queste sono cose da bianchi!". E un bianco, per esempio, non può sognarsi di assistere ad una delle loro cerimonie religiose (in verità c'è un missionario italiano che si è completamente inculturato ma a spesa di allontanarsi da tutto e tutti...quasi).

Difficile...

giovedì 1 luglio 2010

News dal mondo della politica

Ieri il governo della Guinea Bissau ha nominato il nuovo capo delle forze armate (ruolo chiave in un Paese dove i militari hanno molto potere).

La decisione non è stata, però, ritenuta opportuna dalle Nazioni Unite che hanno espresso forti critiche. Affermano che si sarebbe dovuto scegliere un uomo estraneo agli eventi dell'ultimo tentativo di colpo di stato del 1 aprile scorso. Tentativo che è nato da una lotta di poteri influenzati anche dal narco-traffico.

Così la pazienza della comunità internazionale si assottiglia sempre di più...

I servizi di "intelligence" occidentali ritengono che ogni notte in Guinea Bissau atterrino due aerei con a bordo 800 chilogrammi di cocaina e, da qui, vengano trasportati verso i Paesi di destinazione nei container delle navi, su piccoli velivoli o tramite le organizzazioni criminali dedite al traffico di esseri umani. Conti alla mano, in una settimana sono oltre 10.000 tonnellate. Secondo il quotidiano inglese "Independent", i carichi di cocaina che ogni mese passano nel Paese africano sono pari, come valore, a dieci volte il suo PIL. (Carrisi, 2009)

Quando ascolti la gente parlare di questi fatti, alla fine sbuffano sconsolati muovendo il capo: "Eh Guinè Guinè..."

mercoledì 30 giugno 2010

In un libro di Tavares

Di ritorno da una serata all'Hotel Coimbra nel centro di Bissau (parlar di centro potrebbe addirittura essere eccessivo visto che Bissau non ha niente a che vedere con le grandi capitali africane).

C'era una mostra di due fotografe portoghesi (di cui una era la moglie dell'ambasciatore).

Le foto erano carine ma la gente non se le filava moltissimo.
Era un'occasione di ritrovo per la "comunità bianca".

Sono stato invitato da un ragazzo portoghese che lavora in una ONG di Lisbona.
Essendo però lui in ritardo mi son ritrovato per una buona ora da solo.
E non conoscendo ancora nessuno non sapevo bene come muovermi... così ho preso d'assalto i tavoli del buffet, soprattutto il vinello bianco fresco servito da un cameriere che compariva non appena terminavo il bicchiere.
Se il mio amico avesse tardato ancora un po' mi avrebbe ritrovato mezzo ubriaco!

In sua compagnia ho potuto allargare la cerchia di conoscenze e, al posto di bere, ho chiacchierato amabilmente.
Ci siamo poi seduti per la cena e al mio tavolo erano praticamente tutti portoghesi. Una compagnia simpatica!

Mi è piaciuto scoprire un altro pezzo del mondo della cooperazione, questa volta a livello un pochino più alto. Personale delle Nazioni Unite, personale dell'ambasciata, etc.
(Tra l'altro se qualcuno viene a trovarmi mi porti qualche camicia decente perchè al solito ho tante magliette dei campi e robaccia da battaglia!).

Mi sembrava un po' di essere dentro un romanzo (forse era il vino...). Ricordo un libro di un autore portoghese (Miguel Sousa Tavares) dal titolo Equador (Equatore) che parlava di un tipo che era stato mandato a compiere una missione diplomatica per il re del Portogallo nelle isole di Principe e Sao Tomé. In quella terra sperduta e calda era solito organizzare dei ricevimenti per il corpo diplomatico inglese e altri funzionari, così da poter stare in mezzo ad altri bianchi (poi lui mirava alla moglie dell'ambasciatore inglese, ma questo è un particolare!).

Insomma una bella serata!
Ora vado a dormire e domani riprendo il mio lavoro che in questi giorni mi sta occupando a tempo pieno: tradurre la statuto dell'ONG italiana perchè possa essere riconosciuta dal Governo della Guinea Bissau. Noioso ma tocca...

domenica 27 giugno 2010

Caminhando e conversando pelas ruas

Fino ad ora le domeniche le ho passate tranquillamente a casa.
Già l'idea di avere una casa tutta per me mi rende felice. Per cui quando posso rimanerci un po' tranquillo mi piace. Poi i mondiali tengono molta compagnia...

Ma oggi dovevo fare una veloce commissione e verso le 17 sono uscito per incontrare una signora dalla parrocchia.

Subito dopo mi sono immerso nella rua (strada nrd)...
La strada è sempre piena di toka toka, taxi e geep mentre la gente cammina ai lati dove si trovano file di piccole bancarelle davanti alle case.

Innanzitutto oggi è stato giorno di elezioni in Guinea Conakry (Stato qui vicino nrd) dove non avvenivano libere elezioni dal 1958. Davanti alla parrocchia c'era un seggio per i numerosi immigrati qui e il clima era proprio un po' di festa! Mi son fermato a chiacchierare con un tipo che mi raccontava del suo paese, dei candidati, delle aspettative.

Poi ho ripreso il mio cammino verso casa e ho incrociato una concitata partita di football femminile. Ho guardato un po' incuriosito conversando con alcune bambine che sugli spalti seguivano interessate.

Ancora sono tornato a camminare.
Il clima era ideale. A quest'ora del pomeriggio il sole è basso e il vento era piacevolissimo.
Ogni tanto si alzava il solito grido di "branco mpelelè!" (bianco! nrd) e a volte rispondevo "preto mbao!" (nero nrd).
Mentre alcuni signori mi fermavano e mi chiedevano di dove ero, cosa facevo etc. Semplicemente volevano sapere, incuriositi, che ci facevo lì e mi invitavano a fermarmi una prossima volta per continuare la conversazione.

E infine casa.

Camminare con calma per le strade è una bella sensazione.
Permette di fare due parole e osservare da vicino le case, le persone e sentire gli odori della città.
Molto bello...

The final cut

Altra cosetta simpatica:

ieri sono andato a tagliarmi i capelli. Ho scelto un tipo nigeriano. Aveva una bella musica di sottofondo. Mi fa cenno di accomodarmi e dopo avergli detto che volevo una piccola accorciatura mi dice di stare tranquillo, sicuro di sè.

Prende la sua macchinetta e inizia...

Dopo un po' che mi gira intorno non riesce a cavarci molto: il mio capello inceppa la macchinetta!

Io iniziavo a sudare...

Così si arrende e mi fa cenno di passare dall'altro collega.

Parte questo e in poco tempo mi rasa come ai tempi delle medie... azz
Poi mi fa cenno di alzarmi e tutto goduto mi da una forte stretta di mano come chi sa di aver fatto "un buon lavoro".

Io pago e esco in fretta...
ho scoperto che sono i libanesi quelli che tagliano meglio i capelli.
Alla prossima andrò verso oriente...

venerdì 25 giugno 2010

Stagione delle piogge/2

Piove sempre più spesso. Più fresco ma strade impossibili...

Ho scoperto però una cosa molto divertente:

alle prime piogge della stagione i giovani escono in strada per fare jogging o giocare a calcio.
I bambini si rotolano anche in terra, altri invece ne approfittano per darsi una lavata portandosi dietro anche una saponetta.

E le strade sono davvero piene di gente...

Troppo forte!

giovedì 24 giugno 2010

A copa do Mundo/2

Beh eccoci qui a commentare quest'italietta.
Anzi c'è ben poco da commentare...

Egghé salviam d'sti egs-gampioni?

Il tifo ora lo facciamo per chi?
Io vado sul Ghana.

mercoledì 23 giugno 2010

Oltre il TG1

Ho deciso che ogni tanto metterrò qualche notizia su questo paesino simpatico.
Così smettete di alimentarvi solo con il TG1 e con il berlusca (tra l'altro si sta benissimo qui lontani - da questo punto di vista).
Ecco l'ultima notizia delle Nazioni Unite:

New York: A Guiné-Bissau é o "melhor exemplo" da instabilidade política causada pelos cartéis traficantes de droga em países produtores, afirma o gabinete das Nações Unidas para as Drogas e Criminalidade (UNODC).

Inoltre, fra due giorni c'è un incontro importante con il FMI. "A dívida externa da Guiné-Bissau está calculada em mais de 1,5 mil milhões de dólares e desde 2001 que o país tem tentado, sem êxito, cumprir com os critérios para que possa beneficiar de um perdão."
"Em Maio, o FMI aprovou um apoio de 33,3 milhões de dólares (cerca de 26 milhões de euros) ao programa económico do Governo da Guiné-Bissau para os próximos três anos, que, se tiver sucesso, significará um perdão de dívida."

Il Paese rimane ancora destabilizzato a livello politico dopo il tentato golpe dei primi di aprile. L'UE ha minacciato di ritirare la sua delegazione se le cose non dovessero cambiare al più presto.
Ieri i militari hanno cercato di uccidere l'ex capo di stato maggiore che è però riuscito a fuggire.

In tutto questo il popolo, per ora, non si accorge di nulla.

martedì 22 giugno 2010

Afropessimismo

Ieri, lunedì, sono stato a Bula, un paesino a 40 minuti di macchina dove si trova la seconda missione dei padri giuseppini. Ho conosciuto il padre Jorge che lavora lì da molti anni. E' un brasiliano del sud ed è un tipo un po' particolare ma che mi è piaciuto molto!

Oltre ad esserci la "solita" scuola professionale (tipica delle missioni giuseppine) si sono create diversi orti, coltivazioni e produzioni artigianali di miele, marmellate e succhi.
Cose molto interessanti!

Parlando un po' con il Pe. Jorge però sono rimasto un po' scosso...

E' qui da molti anni e mi ha raccontato della difficoltà di lavorare in un contesto di questo tipico (Bula è comunque un villaggio di campagna).

"La gente non pianta perchè se pianti muori!"

"Il futuro è sempre stato così precario a causa di guerre, malattie, carestie, che non si pensa al domani. Quello che hai lo mangi oggi e se domani avrai la pancia vuota ci penserai. Ma non si fanno investimenti per il futuro!"

"Gli anziani sono spesso contrari ai cambiamenti e i giovani non hanno voce".

"Il bianco fa il progetto e finchè ce ne sono (di soldi ndr) si mangia. Anzi se si può se ne portano via! E poi si vedrà. Cercano di fregarti!".

"Spendono barche di soldi nei funerali e cercano il più possibile di non lavorare! Io dico: lo volete il cambiamento, un po' di sviluppo? Bisogna lavorare! Ma in pochi sudano..."

Capite, parole così ad uno che è qui da due settimane pieno di slancio, non aiutano!
A parte scherzi, però, mi ha fatto riflettere.
E tornando a casa ero un po' mesto...

Poi il Chico mi ha fatto vedere tutto un gran complesso lasciato da un progetto di cooperazione olandese: tutto abbandonato. Edifici, campi da gioco, cisterne...

Ecco, condivido con voi un po' di afropessimismo.

Al ritorno a Bissau, la sera, poi, sono uscito per incontrare la delegazione di Slow Food e altri volontari di una ONG italiana. E' stata una serata piacevole. Ci siamo presentati e parlato di cosa ognuno cerca di fare qui.

Ognuno nel suo piccolo ha creato progetti e soprattutto delle relazioni più o meno positive e da queste si trasmette comunque ricchezza di vita e di esperienze!
Nella speranza che dalle interazioni nascano piccoli cambiamenti a tutte le latitudini!

Ecco, finiamo almeno con una nota di minore pessimismo...

sabato 19 giugno 2010

Gita fuori porta: dalle riflessioni sui massimi sistemi alla bis nonna di Ernestina e le danze potenti!

Oggi abbiamo viaggiato fino a quasi il confine con il Senegal per una festa di una comunità. Moltissime ore di macchina su strade piene di buche... ma è stato molto bello poter vedere un po' di vita fuori Bissau.

Lungo le strade si possono vedere le case, le donne che pestano sul pestello o che badano ai bambini o che si fanno la pettinatura una con l'altra o semplicemente dormono per terra sotto una pianta (in casa fa un caldo boia!). Si vede qualche uomo lavorare nei campi ma molti sono seduti davanti a casa sotto l'albero.

Pare che la vita scorra molto lenta.

Ed è ovvio che uno inizia a pensare alla nostra vita di corsa tra mille e mille cose.

Noi siamo più avanti di loro, siamo tecnologici, puliti, mangiamo bene e viviamo a lungo. E ci sentiamo un po' onnipotenti (come dice quello là: ghé menso mi!).

Qui la vita sembra così semplice, certo dura, ma vissuta in strada con i vicini, i parenti, la comunità. E' molto corta (la vita media è circa 45 anni) e sembra valga poco (con poco si vive e per niente si muore).

Scusate se mi perdo in questi pensieri ma ancora non ho molti a cui confidarli e quindi viene bene scriverli!

Una cosa bella di oggi è stata la conoscenza di Ernestina (una ragazzina della parrocchia) che mi ha portato a conoscere sua bis-nonna. Incontrare un anziano qui è cosa molto rara! Sono entrato nella sua casa caldissima e lei era seduta a terra appoggiandosi al muro. Non capivo nulla della sua lingua ma mi ha offerto vino di palma (praticamente cachaça). La Ernestina mi raccontava un po' di lei e poi l'abbiamo salutata. Era un po' triste perchè la visita di sorpresa non le ha permesso di farci da mangiare.

Sulla strada del ritorno, poi, ci siamo imbattuti in una festa di una delle etnie della Guinea-Bissau. Tantissima gente tutta colorata ballava emettendo con forti grida. Ci siamo avvicinati ed era una figata! giovani tutti adornati di vestiti particolari ballavano fino a svenire su dei palchi sui quali battevano forti i piedi. E il popolo intorno, soprattutto donne, batteva a ritmo indiavolato dei legnetti e cantava. Una grande energia!

Se riesco metto filmatino...

http://www.youtube.com/watch?v=pTKCuJgwWqY

Domani domenica di grande calcio: Italia e Brasile giocheranno. Qui le torcide sono pronte!

venerdì 18 giugno 2010

A copa do Mundo/1

Ma sbaglio o quest'anno il livello delle partite è scarso?!? C'è qualcuno che mi conferma questa impressione. Qui ne parlo ma non capisco se mi danno ragione o cosa... Mi serve un giudizio europeo, nostrano. Manca la fantasia negli ultimi metri!

Stagione delle piogge

E' notte.

Sale il vento (vorrei scrivere fischia ma non era solo un fischio...).

Lampi.

In poco tempo una tempesta incredibile.

Mi tocca scendere dal letto e chiudere tutte le finestre. Ne lascio però una un poco aperta così che dal letto posso vedere cosa succede.

Devo ammettere che mi sono spaventato.

Pensavo il tetto si aprisse.

L'indomani mi dicono: ah sì, quello? na robetta. Aspetta agosto...

PS Ho avuto anche il mio primo incontro con i serpenti: un tipetto si era appartato nei miei bei fiori che riparano la facciata della mia casa per papparsi una lucertola. Si muoveva proprio come "Bis" (ve la ricordate?!). Devo ammettere che mi sono spaventato di nuovo. E' stato ghigliottinato...

martedì 15 giugno 2010

Ecco il blog per raccontare qualche frammento del viaggio in Guinea-Bissau!
Magari così potremo tenere più stretti i contatti.

Inizia oggi, domenica 13 giugno, giorno di Sant'Antonio e festa della parrocchia dove mi trovo. Sant'Antonio da Padova che però è di Lisbona e infatti i portoghesi si incazzano... quando sono andati a colonizzare il mondo (Stato e missionari) se lo sono portati dietro e così ce li ritroviamo anche qui a Bissau tra i santi più venerati.L'anno scorso ero a festeggiarlo a Lisbona: una festa incredibile tra le viuzze di Alfama (il quartiere storico) con birra e sardine!Quest'anno qui a Bissau.

Il salto è notevole...

Questa città, nonostante sia la capitale, è piccolina. Un africano del Ciad mi ha detto che qui è come essere sempre in un villaggio, la città non esiste...Tutto è complicato dal fatto che mancano la luce, l'acqua pubblica, strade decenti ed un sistema fognario. Le case sono per lo più quelle costruite dai portoghesi ma di notte tutto è buio pesto... solo qualche locale o qualche casa più ricca ha il generatore e allora qualcosa funziona. Ovviamente la spazzatura è buttata a caso o dove dovrebbero esserci le fogne (a cielo aperto). Così ora che sta iniziando la stagione delle piogge si creano dei piccoli torrenti di acque putride e via di colera...Farsi domande del tipo "da dove si inizia qui? chi deve fare cosa? lo Stato? i soldi? la gente?" non si porta a niente. Almeno per ora... Chi può fa il suo piccolo pezzo.

I missionari che mi ospitano hanno delle strutture abbastanza grandi e hanno creato cose importanti. Pozzi profondi e pubblici, scuole professionali, locali... Ma tutto è ancora per lo più sulle spalle dei finanziatori italiani.Fra poco dovrebbe iniziare un progetto che prevede il reinserimento di ex militari nel mondo del lavoro finanziato dal ministero dell'educazione e soprattutto dall'Unione Europea. Purtroppo però l'ultimo colpo di stato (aprile 2010) non ha dato stabilità e un capo di governo affidabile così nulla si muove...Ma il Paese pare tranquillo e non ci sono apparenti grandi pericoli (oltre al traffico). La gente è cordiale e simpatica. Si può camminare tranquilli e in giro si vedono alcune donne bianche con la spesa che tornano a casa dal mercato.
Oggi sono andato a vedere la partita del Ghana contro la Serbia in un televisore messo a disposizione da un locale. Per la vittoria della squadra africana hanno esultato tutti qui.

Devo dire che per essere i primi giorni mi trovo molto bene. Da domani inizierò a capire qualcosa di più del mio lavoro. Poco per volta spero di sapermi gestire bene ed essere utile al Centro Professionale e all'ONG.
Ho voglia di iniziare!

PS questa sera tornando nella mia casetta ho incrociato il guardiano, Okante... africano già vecchietto, cappello e rigorosamente giacca a vento, macete in mano... frei beppe dice che un cane mangia meglio ed è più pulito di lui... tutto detto. Per un attimo alla vista del macete mi son spaventato, magari se gli prendono i cinque minuti... ma poi l'ho salutato e via...
Ah, si vedono un sacco di stelle perchè in città non c'è luce pubblica. L'unica costellazione che conosco da questo lato del mondo è il Cruzeiro do sul (Croce del Sud).